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lunedì 5 luglio 2021

QUEI DUE: PIU' VICINI

 

 


 

Tito Faraci
Silvia Ziche
QUEI DUE: PIU' VICINI
Sergio Bonelli Editore
cartonato, 221
74 pagine, 16 euro


Quarto e ultimo (anche se verrebbe da chiedersi se lo sia davvero, l'ultimo) della sit-com a fumetti di Tito Faraci e Silvia Ziche, "Quei due". Delle tre precedenti puntate abbiamo già parlato. La mia recensione del primo volume la trovaste cliccando qua:

https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/.../quei-due...

Per quella del secondo volume, "Un dolorino qui", il link invece è questo:

https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/.../quei-due...

Del terzo episodio, "Un buon partito", ne parlo invece in quest'altro articolo:

https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/.../quei-due...

Nella sua postfazione, Tito Faraci parla di un "episodio che conclude (per ora) la serie", lasciando intendere come chissà, ci potrebbe persino essere un seguito. Lo sceneggiatore usa l'aggettivo "spiazzante" per definire questo finale parziale, dato che i lettori sono chiamati a rivedere, almeno in parte, i propri giudizi sui personaggi. In effetti è vero: come dichiarato già dalla copertina, Marco sembra redimersi (ha un'aureola in testa) e Marta invece viene mostrata con un'espressione luciferina. In realtà, il caratterino di Marta a me sembrava sulfureo anche prima e al ravvedimento di Marco, a parer mio, non crede nessuno. 
Un esame clinico convince infatti il lui di quei due di avere poco da vivere (lo si sapeva terrorizzato dai medici) e ciò lo spinge a riflettere sui propri errori. Marta, da canto suo, viene spinta dalle amiche a mettere in dubbio le sue certezze di essere indubitabilmente quella dalla parte della ragione nella fine del suo matrimonio. Faraci rinuncia, in questo che è il volume con il minor tasso umoristico della serie, a sviluppare gli aspetti da commedia e preferisce approfondire la psicologia dei due protagonisti. I quali si riavvicinano, come dice il titolo, anche se non c'è l'happy end della riconciliazione, e meno male. Singolare anche l'evoluzione del personaggio di Baldo Comini, il politico che tutti adorano ma che nessuno vota: alla fine, se lo slogan del sui neonato partito è che "tanti gattini tristi, uniti, possono cambiare il mondo", vabbè, tanti applausi ma poi i voti vanno a quelli più pragmatici. Chissà se Marta continuerà a sperare di rifarsi una vita con lui, e se Marco troverà una nuova fiamma (gli indizi ci sono) che gli faccia rimettere la testa a posto. I personaggi della sit-com ci sono tutti (principali e secondari), ben caratterizzati graficamente dalla bravissima Ziche, lo spazio per una seconda stagione c'è tutto

domenica 11 aprile 2021

QUEI DUE: UN BUON PARTITO

 
 

Tito Faraci

Silvia Ziche
QUEI DUE: UN BUON PARTITO
Sergio Bonelli Editore
2020, cartonato
74 pagine, 16 euro


Non c'è due senza tre, anche per una serie intitolata, in attesa del quarto volume che verrà da sé, anche se il titolo della serie è "Quei due". Delle precedenti uscite abbiamo già parlato, in questo spazio, e valgono le cose già dette. Le potete leggere o rileggere qui:

https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/.../quei-due...

https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/.../quei-due...

Torna dunque il teatrino dei personaggi mossi da Tito Faraci e da Silvia Ziche sullo sfondo dei Navigli, con la coppia in crisi (anzi, già definitivamente scoppiata) composta da Marco e Marta, proprietari di un ristorante chiamato "Da Marto". Animale da bar, donnaiolo, immaturo e fifone nei confronti delle malattie (con l'unico pregio di essere un collezionista di fumetti) lui, frantuma-maroni e spietata nei confronti dell'ex che ancora le ingombra la casa con la propria roba, lei. Attorno a loro, un gruppo di amici, fra cui Carlo e Valeria, altra coppia in crisi (qui le simpatie vanno a lui, tanto è stronza lei). Alla ribalta giungono adesso Anna, la dottoressa che cura Marco dal un certo dolorino lì, e Baldo Comini, uomo politico di bell'aspetto, dalle idee illuminate ammirato da tutti ma che nessuno vota. In quest'ultimo, per chi conosca le simpatie e le amicizie di Faraci, è facile riconoscere Pippo Civati. Pare che nasca del tenero fra Comini e Marta, e del resto anch'io su Marta ci farei un pensierino, nonostante il caratteraccio. Assisteremo nel quarto volume alla formazione delle nuove coppie Anna/Marco (in onore di Lucio Dalla) e Marta/Baldo? Ai posteri l'ardua sentenza.

venerdì 15 gennaio 2021

QUEI DUE: UN DOLORINO QUI


 
 
 
Tiro Faraci
Silvia Ziche
QUEI DUE: UN DOLORINO QUI
Sergio Bonelli Editore
cartonato, 2020
74 pagine, 16 euro


Seconda puntata della sit-com a fumetti di Tito Faraci e Silvia Ziche, "Noi due". La prima, è stata recensita qui: https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2021/01/quei-due.html. In realtà, sebbene io stesso abbia usato il termine "sit-com" per definire questa serie, me ne pento. Infatti, leggere in quarta di copertina che "Noi due" parla "il linguaggio moderno delle serie televisive" mi ha dato il briciolo di fastidio che provo sempre se mi si prospetta una sudditanza del fumetto verso la televisione. Vade retro! Il fumetto è fumetto e parla il linguaggio del fumetto. E non deve fare il verso alla TV per essere (men che mai per sembrare) moderno. E grazie al Padreterno, che sicuramente ha agito attraverso i due autori, "Noi due" è puro fumetto e non ha bisogno di assomigliare a niente du trasmesso via etere. E' fumettoso nella recitazione dei due protagonisti (io, lo confesso, su Marta ci farei un pensierino; e Marco lo prenderei a calci in culo); è fumettoso nei ritmi e nei tempi con cui si raggiungono gli effetti voluti; è fumettoso nei dialoghi e nella ricostruzione (essenziale ma efficacissima) della vita da bar dei Navigli; è fumettoso per come Tex (o un personaggio che gli somiglia moltissimo) compare a dare consigli quando servono, e spesso quando non servono (a fare da contrappasso, le amiche di Marta, che non può contare su un Ranger come confidente). La trama (a quella del primo volume abbiamo già accennato) si complica ed entrano in scena nuovi personaggi, come Valeria, l'ex moglie di Carlo, che è ha avuto una breve storia con Marta pur essendo il miglior amico di Carlo, che di Marta è l'ex marito in guerra. Non posso spiegare tutta la soap-opera... argh! Ho detto soap opera, facendo un paragone con la TV! Insomma, comunque sia ci si diverte.

domenica 10 gennaio 2021

QUEI DUE

 



 
Tito Faraci
Silvia Ziche
QUEI DUE
Sergio Bonelli Editore
cartonato, 2019
74 pagine, 16 euro

Marco e Marta hanno aperto un ristorate sui Navigli, a Milano. Incapaci entrambi di cedere anche solo di un'unghia, piuttosto che chiamarlo "Da Marta" o "Da Marco", lo hanno chiamato "Da Marto". E' chiaro che un matrimonio così non poteva durare. E infatti non dura. Solo che rilevare la proprietà del locale significa un esborso di due milioni di euro, stando al comune amico commercialista, e dunque devono gestirlo pur in guerra fra loro. Per fortuna, i loro litigi di fronte ai clienti sono recensiti su Trip Advisor fra i commenti positivi. Attorno ai due ruotano altri personaggi: i rispettivi avvocati, gli amici, il personale del ristorante, Tex Willer (o un personaggio dei fumetti, passione di Marco, che gli assomiglia parecchio e che giunge a dargli consigli). Marco è un immaturo che cerca di portarsi a letto qualunque donna gli capiti a turo; Marta una tritamaroni con cui però è più facile però sodalizzare, visto che il marito non è decisamente in grado di gestire una relazione, figuriamoci essere il compagno di vita di una donna dal carattere forte e piccato come lei. Lei che, stanca dei tradimenti di Marco, ha intessuto una tresca con Carlo, il di lui miglior amico, cosa che sconquassa il poveretto (Carlo) più di quanto possa potrebbe essere sconquassato Marco se lo scoprisse. E difatti l'ha scoperto, ma non lo dice, un po' perché capisce il dramma del tapino (Carlo), un po' perché la cosa può tornargli utile nella guerra con Marta. A fare da scenario a tutta la sit-com, la vita sui Navigli, fatta di bottiglie bevute sul marciapiede e andirivieni della fauna locale. "Questa non è una serie autobiografica. Marta e Marco non siano noi", spiegano Tito Faraci e Silvia Ziche nelle note in fondo al volume, "eppure, allo stesso tempo, racconta il nostro mondo, la nostra vita e quella delle persone che circondano. Ci siamo guardati attorno. Ci siamo basati sulle storie che abbiamo sentito (e, a volte, viste di persona) durante cene, feste, serate in locali. Storie di amici, storie di amici di amici. Storie vere, anche se miscelate fra loro e reinventate." Forti di un sodalizio artistico ormai più che rodato, già alla seconda o terza revisione, Faraci e la Ziche (entrambi autori disneyani, tra le altre cose) si intendono a meraviglia. Testi brillanti, battute divertenti, situazioni ben raccontate. Disegni agili e guizzanti, peccato per il bianco e nero. Si tratta della prima puntata di quattro.