venerdì 21 giugno 2019

LO SPECCHIO DI DIO





Andreas Eschbach
LO SPECCHIO DI DIO
Fanucci
cartonato, 2010
496 pagine, 12.90 euro


Il titolo originale del romanzo è "Jesus Video" e, per quanto meno suggestivo di quello italiano, rende immediatamente il senso della trama. Durante degli scavi archeologici condotti dal professor Charles Wilford-Smith nei pressi di Gerusalemme, in una tomba intatta risalente al primo secolo dopo Cristo viene rinvenuto lo scheletro di un uomo che non soltanto ha una dentatura con otturazioni moderne, ma stringe fra le mani una custodia in plastica contenente il libretto di istruzioni di una videocamera. La casa produttrice, interpellata, rivela come si tratti di un modello non ancora in commercio, destinato a uscire soltanto dopo tre anni. Il finanziatore degli scavi, John Kaun, ritiene che lo scheletro appartenga a un viaggiatore temporale, partito dal nostro futuro e poi rimasto imprigionato nel passato. Chiunque abbia intrapreso quel viaggio senza ritorno portandosi dietro una telecamera non può averlo fatto che per un motivo: realizzare un video di Gesù, per poi far ritrovare il filmato a qualcuno nell'epoca di partenza. La telecamera deve essere stata nascosta in un luogo, probabilmente in Palestina, destinato a rimanere intatto per due millenni: ma quale? Questo il punto di partenza dell'avvincente romanzo del tedesco Andreas Eschbach (nato a Ulma nel 1959). Gli sviluppi sono in linea con le premesse: Kaun assolda uno staff per dare la caccia alla telecamera (e del gruppo fa parte persino uno scrittore di fantascienza, Peter Eisenhardt, chiamato a fare da consulente confidando nel contributo del suo "pensiero laterale") mentre si attiva per vendere la scoperta nientemeno che al Vaticano. Infatti, la Chiesa si preoccupa di intercettare il video ritenendo che qualsiasi cosa mostri sia dannosa per la fede. Conscio del fatto che pertanto il filmato sarebbe stato distrutto, se ritrovato, il giovane archeologo Stephen Foxx (a cui si deve, materialmente, il ritrovamento dello scheletro) si convince di dover battere Kaun sul tempo, arrivando prima di lui alla videocamera. Oltre all'intreccio avventuroso, misterioso e fantarcheologico, "Lo specchio di Dio" propone, nel corso della narrazione e nel sorprendente finale, molte riflessioni sui viaggi nel tempo, la religione, la fede, la figura del Cristo. La lettura è consigliata.

giovedì 20 giugno 2019

COME DIVENTARE UN BUDDHA IN CINQUE SETTIMANE




Giulio Cesare Giacobbe
COME DIVENTARE UN BUDDHA IN CINQUE SETTIMANE
Ponte alle Grazie
brossurato, 2005
140 pagine, 12 euro

Comincio col dire che Giulio Cesare Giacobbe è persona divertente e con il dono della sintesi e della chiarezza, per cui qualunque cosa scriva si legge con interesse e con piacere. Psicologo, psicoterapeuta, docente universitario a Genova, è autore di una serie di manuali di consigli pratici per l'automedicazione psicologica, tutti gradevoli ed efficaci. Partendo da"Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita (2003) passando per "Alla ricerca delle coccole perdute" (2004) e ad altre divagazioni e approfondimenti sul tema, sono giunto (volentieri) a questo "Come diventare un Buddha in cinque settimane" (2005). Fortunatamente non si tratta di un catechismo buddhista. L'autore, che pure sembra condividere anche il messaggio trascendente, o religioso, ricavato (da altri) dagli insegnamenti del primo Buddha, ovvero Siddhrta Gautama Sekyamuni (563-491 avanti Cristo), propone un metodo psicologico alla portata di tutti per aiutare il lettore a liberarsi della sofferenza psichica. Un metodo basato appunto sulla pratica di meditazione e di comportamento insegnata da da Siddhartha. "Diventare un buddha" significa semplicemente diventare un "risvegliato", uno che è uscito dal sonno dell'incoscienza. Per comodità potremmo dire "illuminato".  "Buddha" infatti è un aggettivo, non un nome proprio. Vero è che parlando di Buddha si pensa al primo che raggiunse il risveglio o l'illuminazione (riguardo il quale vengono fornite notizie biografiche e aneddotiche) , ma chiunque ci arrivi diventa un buddha. Secondo Giacobbe, il mondo è pieno di buddha (lui compreso) e anche noi potremmo diventarlo, lungo un percorso di cinque settimane. Si parte dalle Quattro Verità e si percorrono gli Otto Sentieri. I consigli sono pratici e di buon senso, si parte dal capire come la sofferenza psichica nasca dai nostri stessi pensieri e non dalla realtà. Il problema è avere la costanza e la convinzione per arrivare in fondo. Ma se ne ricava comunque del bene.