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lunedì 8 luglio 2024

LA BANDA DI JOHN COFFIN

 

 
Mauro Boselli
Bruno Brindisi
LA BANDA DI JOHN COFFIN
Sergio Bonelli Editore
2022, cartonato
320 pagine, 26 euro

Da quando, nel 2018, venne varata la seconda collana mensile di avventure inedite di Tex, denominata “Tex Willer” per distinguerla dalla testata madre, le storie pubblicate in edicola in prima uscita hanno cominciato a venire raccolte in cartonati destinati alla distribuzione libraria. “La banda di John Coffin” è il quinto volume della serie  (in questo spazio ci siamo già occupati di alcuni altri), ma si rivela particolarmente importante per la ricostruzione della biografia del giovane cowboy divenuto fuorilegge suo malgrado ma destinato a venire arruolato tra i Rangers del Texas e a dar vita a una saga western a fumetti che non ha uguali nel mondo per durata, successo e qualità di testi e disegni. La collana “Tex Willer” nasce infatti, nell’anno del settantennale del personaggio (in edicola ininterrottamente dal 1948), per raccontare la gioventù dell’eroe, ricapitolando ciò che già sapevamo grazie ad alcuni racconti di Giovanni Luigi Bonelli e coordinando le informazioni fornite da certe storie di Mauro Boselli con avventure del tutto inedite. Proprio Boselli confeziona dunque il racconto di cui ci stiamo occupando, che mette insieme quanto narrato nel classico bonelliano “Il passato di Tex”, disegnato nel 1966 da Aurelio Galleppini, collegandolo con il proprio “Nueces Valley” (un Maxi Tex del 2017), in cui si stabilisce nel 1838 l’anno di nascita del futuro Aquila della Notte, ma anche con “Il totem misterioso”, la leggendaria prima striscia di Bonelli & Galep, oltre con “Vivo o morto” l’albo di esordio della nuova testata.  Spiega Boselli nella sua introduzione, intitolata “Ritorno al passato”: “Nella sua prima avventura Tex ha a che fare con un generico bandito del West, John Coffin, che, a parte il nome funereo (‘coffin’ significa ‘bara’) si distingue solo per odiosità e tenacia. Ecco che però, molti anni dopo, scrivendo appunto ‘Il passato di Tex’ sulle origini dell’eroe, Bonelli decise di recuperare  proprio quel primo avverrsario, facendone uno degli sgherri più subdoli e infidi della banda di Rebo e inserendlo nello snodo fondamentale della vita di Tex, la sua vendetta. Coffin assume, alla luce di questa nuova storia, una diversa statura”. Alla fine di “Vivo o morto”, in effetti, del bandito non si vede il cadavere, ma solo la sua casa in fiamme. Scopriamo dunque che il pendaglio da forca si è salvato e Tex se lo ritrova di fronte. Altrettanto in effetti, è vero che all’inizio de “Il totem misterioso” il nostro eroe conosce già il bieco avversario: "Che il diavolo mi porti se quello non è quel dannato di Coffin!", esclama scrutando dall'alto di una collina il polverone di una masnada di ceffi a cavallo. E poiché gli scagnozzi stanno inseguendo una graziosa squaw, il nostro eroe non esita a correrle in soccorso. Coffin e i suoi tirapiedi vengono bloccati all'imbocco di una gola: possiamo così vedere in faccia il losco figuro. Sguardo torvo, barba non rasata, cappellaccio in testa e fazzoletto al collo, Coffin non si distingue in nulla dagli altri pendagli da forca che lo accompagnano. Come ben dice Boselli, scopriremo in seguito, ne "Il passato di Tex" che Coffin apparteneva alla cricca di Tom Rebo, l'assassino di Sam Willer, fratello minore del nostro. Rebo aveva sul suo libro paga anche Steve Mallory,  lo sceriffo di Culver City,  il paese che fa da scenario a parte dello scontro con Coffin. Quando Tex consuma la sua vendetta contro Rebo, è proprio Mallory a imporre una taglia sulla sua testa, trasformandolo in un fuorilegge. Non a caso, nella prima striscia del "Totem misterioso", il futuro Aquila della Notte è braccato dalla giustizia. Boselli è bravissimo a serrare le fila di trame e sottotrame, aggiungendoci del suo, e Bruno Brindisi sembra nato per disegnare racconti western.


domenica 10 marzo 2024

VIVO O MORTO!



Mauro Boselli
Roberto De Angelis
VIVO O MORTO!
Sergio Bonelli Editore
Cartonato, 2023
258 pagine, 28 euro

Nel novembre del 2018 fece la sua prima apparizione nelle edicole italiane una nuova collana riservata a Tex, dedicata alle avventure giovanili del personaggio creato da Giovanni Luigi Bonelli nel 1948 (si festeggiavano per l’appunto i settanta anni di vita editoriale di Aquila della Notte), curata (e in gran parte sceneggiata) da Mauro Boselli. Lo spin-off venne intitolato, per differenziarlo dalla testata madre, “Tex Willer”. La foliazione era più agile, sole 64 tavole a fumetti contro le 110 della serie regolare. Ma, soprattutto, oltre alla più giovane età del protagonista era diverso il ritmo, il mood narrativo. Il giovane Tex è scavezzacollo, vive avventure rocambolesche, serrate come erano, anche in ragione del minor spazio concesso dal formato a strisce delle origini, gli episodi degli anni Quaranta e Cinquanta. L’operazione si rivela fortunata, riscontrando l’apprezzamento del pubblico. Nel 2021, la Sergio Bonelli Editore comincia a raccogliere e riproporre in una collana cronologica di volumi cartonati destinati alla distribuzione in libreria le tavole degli albi da edicola, in prima edizione a colori, in bianco e nero nelle successive (il volume del 2023 fotografato nelle mie mani che vedete in apertura è una terza edizione del giugno 2023). Scrive Mauro Boselli nella sua introduzione intitolata “Quando il West era giovane”: “Il Tex che conosciamo ha 45 anni, ed è vedovo, con un figlio grande. I suoi lettori affezionati, però, conservano indelebile, nella memoria e nell’anima, il ricordo del giovane scatenato che era: le due immagini, il fuorilegge coraggioso ingiustamente perseguitato e l’odierno ranger e capo Navajo, si sovrappongono, concorrendo entrambe al fascino del personaggio”. Le avventure del Tex ventenne riempiono gli spazi vuoti lasciati da Giovanni Luigi Bonelli nella sintesi delle sue prime sceneggiature: per esempio, in “Vivo o morto!” scopriamo gli antefatti della vignetta d’esordio del personaggio, quella in cui il giovane ricercato si chiede se i cavalieri che vede giungere sulla sua pista siano gli uomini di un certo sceriffo, e ci vengono fornite esaustive spiegazioni circa i precedenti dell’indianina Tesah (fortunatamente con le cosce scoperte prima della censura imposta nelle ristampe degli anni Cinquanta dal famigerato marchio “Garanzia Morale”). In avventure successive vediamo in azione anche Kit Carson, Mefisto, Montales, Cochise, anch’essi con venticinque anni di meno. Questo primo volume raccoglie quattro albi di “Tex Willer”, illustrati da uno strepitoso Roberto De Angelis, che già si era cimentato con successo con Aquila della Notte nel 2004 con il diciottesimo “Texone” (“Ombre nella notte”, testi di Claudio Nizzi). Tuttavia, in quel caso, era ancora un illustre ospite in prestito dalla serie di Nathan Never. Con “Vivo o morto!” il passaggio al western è (o sembra) definitivo: De Angelis sembra tuttavia non aver fatto altro.

domenica 3 marzo 2024

BOUNTY HUNTERS

 

Pasquale Ruju
Massimo Rotundo
BOUNTY HUNTERS
Sergio Bonelli Editore
cartonato, 2024
52 pagine, 9.90 euro


Per me, il nome di Massimo Rotundo resterà per sempre legato al graphic novel post apocalittico "Il pescatore", sceneggiato da Riccardo Barreiro e pubblicato ne "Gli albi di Orient Exress" dopo essere apparso su rivista nel 1983. Una di quelle letture che lasciano il segno, che si riprendono in mano più volte nel corso degli anni. Mi sono sempre chiesto perché non ne sia nata una intera serie. Ma anche Sera Torbara, del 1987, personaggio di ambientazione storica ottocentesca sceneggiato da Giuseppe Ferrandino, è stato una gioia per gli occhi. Ho apprezzato gli "Ex Libris Eroticis" e naturalmente ho seguito Rotundo in Bonelli su Brendon, Volto Nascosto e Shangai Devil. Sono stato felice di vederlo arrivare a Tex, e quindi lieto di vederlo all'opera su questo nuovo cartonato "alla francese" di Aquila della Notte di cui ha realizzato, oltre ai disegno, anche i colori. "Alla francese" per formato, policromia, scansione narrativa e taglio delle tavole, ma distribuito "all'italiana" in edicola, a un prezzo che, rapportato alle caratteristiche editoriali, è quanto di più concorrenziale si possa desiderare. La sceneggiatura, firmata dal veterano Pasquale Ruju, è quanto di più classico si possa immaginare: un bandito in fuga in territorio messicano, Tex che lo cattura, un gruppo di bounty killers che fanno comunella per soffiargli la preda prima che venga riportata oltre il confine americano e consegnata a uno sceriffo. Che bello però se il prossimo lavoro di Rotundo fosse una miniserie con protagonista il Pescatore o Sera Torbara.

lunedì 30 ottobre 2023

LA FONTE DELLA GIOVINEZZA

 


Fabio Civitelli
Giorgio Giusfredi
LA FONTE DELLA GIOVINEZZA
Sergio Bonelli Editore
cartonato, 2023
52 pagine, 9.90 euro


La lettura del diciassettesimo cartonato di Tex “alla francese” (ma destinato all’edicola e venduto a un prezzo competitivo) richiede la conoscenza di alcuni antefatti, come ben dimostra la scure di Zagor al fianco di Aquila della Notte che si vede in quarta di copertina. Non a caso la Casa editrice di via Buonarroti ha pubblicato nel settembre 2023 il n° 9 di una collana denominata “Le grandi storie Bonelli”, intitolato “Le sette città di Cibola”, che raccoglie in unico volume un “classico moderno” zagoriano uscito originariamente suddiviso in tre albi, i numeri 355/356/357 di Zagor, dati alle stampe tra il febbraio e l’aprile del 1995, con i testi di Mauro Boselli e i disegni di Alessandro Chiarolla. “La fonte della giovinezza”, di Giorgio Giusfredi e Fabio Civitelli trova infatti in quell’avventura i propri presupposti. Lì, a partire da un primo episodio intitolato “Conquistadores”, facciamo la conoscenza del saggio sciamano Hopi chiamato Masewi e della sua giovane figlia Shumavi. Gli Hopi vengono però attaccati dai Navajos guidati dal fiero Nakai, i quali rapiscono sia il vecchio uomo della medicina che la ragazza perché rivelino l’ubicazione delle leggendarie Sette Città di Cibola. In una di esse, la Grande Città Rossa del Sud, si crede siano state nascoste le Tavole Sacre, sottratte molti anni prima dagli Hopi ai Navajo. Queste tavole, secondo la tradizione, garantirebbero la prosperità al popolo di Nakai. Le Sette Città, attribuite al misterioso popolo degli Anasazi, si rivelano invece una base di una civiltà antidiluviana, quella di Mu, nemica dell’altrettanto antica civiltà atlantidea (si gettano qui le basi di una lunga saga legata ad Atlantide, condotta negli anni, attraverso varie avventure, da Boselli e dal sottoscritto). Nella vicenda sono implicati anche dei bianchi senza scrupoli, inizialmente alleati di Nakai ma poi destinati a rivelarsi per quelli che sono: assassini e predoni. Zagor e Cico, gettatisi sule tracce del gruppo per liberare i due prigionieri, riescono invece a dimostrare valore, coraggio e nobiltà d’animo agli occhi dei Navajos, che finiscono per far causa comune con gli Hopi, i quali restituiscono le antiche Tavole Sacre. Masewi, grazie alle sue dori sciamaniche, riesce a prevedere un futuro prospero per i Navajos e profetizza: “Un grande capo bianco vi proteggerà dal male”. Il riferimento, naturalmente, è a Tex, che irromperà sulla scena una trentina di anni dopo (ed è questo il punto nodale che unisce gli universi narrativi dello Spirito con la Scure e Aquila della Notte, destinati ad alcuni altri incroci). Non solo: nel corso dell’avventura, Nakai e Shumawi si innamorano e Masewi benedice la loro unione. Fin qui, ciò che accade (riassunto molto in breve) nella storia di Zagor del 1995. Nakai, Shumavi e Masewi ricompaiono sulla scena in altre due avventure pubblicate sulla Collana Zenith: una prima volta nell’episodio immediatamente successivo a quello di cui abbiamo parlato finora, “La strega della sierra”, apparso diviso in due puntate sceneggiate dal sottoscritto (su soggetto di Boselli) e disegnate da Marco Torricelli; una seconda volta nel 2008, con la storia (sempre divisa su due albi) intitolata “L’orda del male”, scritta da Luigi Mignacco e illustrata da Gianni Sedioli. Ne “La fonte della giovinezza” Nakai e Shumavi tornano dunque per la quarta volta e lo fanno nel contesto delle avventure di Tex, invecchiati di trent’anni ma sempre in forma. Di Masewi ci viene invece mostrata, in retrospettiva, la morte, avvenuta per mano di sconosciuti assassini. E’ inseguendo costoro che Nakai trova, accanto ai loro cadaveri, uccisi da mani misteriose, una bambina messicana che adotta e a cui dà il nome navajo di “Sitsi”, che significa semplicemente “figlia”. La piccola è molto confusa riguardo all’accaduto. I ricordi però in parte riaffiorano e il desiderio di scacciare i fantasmi del passato la convince a lasciare Nakai e unirsi a un gruppo di uomini in cerca della mitica Fonte della Giovinezza, legata in qualche modo a quanto accaduto anni prima. Lascio volentieri al lettore scoprire il resto del racconto, però vanno spiegate le parole che Tex pronuncia a pagina 31, allorché Shumavi gli consegna la scure di Zagor, che potrebbe essergli utile: “Conosco questa scure e l’uomo a cui apparteneva”. Ora, sia Nakai che Shumavi hanno conosciuto Zagor, e questo l’abbiamo spiegato. Masewi ha profetizzato l’arrivo di Tex fra i Navajos, ed è accaduto. Ma come può Tex conoscere Zagor? La risposta, che i cultori dei due personaggi sanno benissimo, è contenuta in un albo speciale intitolato “Bandera!”, uscito nel 2021 (in occasione del sessantennale zagoriano) come supplemento della collana “Tex Willer”, che racconta le avventure del futuro Ranger ancora ventenne. In quella storia, scritta da Mauro Boselli e disegnata da Alessandro Piccinelli, viene mostrato l’incontro fra il maturo Zagor e il giovane Tex. Dunque, il Tex di una ventina di anni dopo che ritrova Nakai e Shumavi ricorda l’eroe di Darkwood al cui fianco ha combattuto in una serrata battaglia ambientata in Texas. “Bandera!” a sua volta è il sequel di una avventura zagoriana del 1995, “Texas Rangers”, di Boselli e Carlo Raffaele Marcello, anch’essa riproposta nella collana “Le grandi storie Bonelli” come vademecum per la lettura del team up. Insomma, gli universi dei due eroi stanno collidendo. In attesa di scoprire quali altri incroci uniranno le loro piste, complimenti a Giorgio Giusfredi e al magistrale Fabio Civitelli, noto per essere un certosino cesellatore e qui chiamato a rompere la tradizionale gabbia bonelliana. I colori sono di Laura Piazza.

lunedì 26 giugno 2023

I DUE DISERTORI



 

Mauro Boselli
Bruno Brindisi
I DUE DISERTORI
Sergio Bonelli Editore
Cartonato, 2019
320 pagine, euro 28
 
Nel novembre 2018, la Sergio Bonelli Editore ha affiancato alla collana regolare dedicata a Tex (il ranger creato nel 1948, dunque settanta anni prima, da Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini, il più longevo tra i fumetti italiani) una nuova serie mensile intitolata “Tex Willer”, che propone storie diverse e inedite rispetto alla testata madre. A caratterizzare la seconda collana rispetto alla prima sono essenzialmente tre elementi: il Tex di cui si narrano le avventure è più giovane di vent’anni circa rispetto all’altro; la narrazione è più veloce e concitata (quasi un ritorno alle origini, quando i tempi dell’azione erano dettati dal formato a striscia); le pagine di ogni numero sono soltanto 64 (contro le 110 del formato classico). Dunque “Tex Willer” garantisce una lettura agile e veloce, in linea con i tempi di fruizione medi di ogni contenuto di fiction dei giorni nostri, veicolati dai social o dalle piattaforme in Rete. Siccome il giovane Tex ha vent’anni mentre il Tex della tradizione ne dimostra una quarantina, anche il suo carattere è più brusco e spavaldo, irruente a tratti, spericolato in altri, pur risultando assolutamente riconoscibile. Anche il Tex della prima striscia di Bonelli e Galleppini era e sembrava, tutto sommato, più giovane rispetto a quello che abbiamo visto maturare nei decenni successivi, per cui si può dire che “Tex Willer” narra avventure del periodo di poco precedente a quello dell’entrata in scena del personaggio ne “Il totem misterioso”, l’albetto del ’48 da cui tutto ebbe inizio, quando l’eroe era ancora un fuorilegge, ingiustamente perseguitato dalla giustizia. Ciò permette a Mauro Boselli, principale sceneggiatore della nuova serie, ma da tempo anche stabilmente alle redini della testata madre, di fornire retroscena ed antefatti riguardo alcune delle prime storie bonelliane (per esempio, riguardo gli esordi di Mefisto). L’intento di Boselli è chiaramente quello di costruire una narrazione organica e coerente risolvendo molti passaggi dubbi della biografia dell’eroe, e in quest’impresa lo avevano aver già visto all’opera con alcune storie sull’infanzia e sula giovinezza di Tex pubblicate su altri albi, come Texoni o Maxi, già prima che iniziasse la nuova collana. Il tutto, come si capisce, è (almeno per il sottoscritto) estremamente interessante, e allora ben vengano anche grandi volumi cartonati da libreria come “I due disertori” che raccolgono e ripropongono a colori le avventure complete apparse in bianco e nero e in piccolo formato in edicola. Il volume di cui vedete la copertina (opera di Massimo Carnevale e dunque diversa rispetto a quelle originarie di Maurizio Dotti) presenta in un unico tomo la seconda storia della collana “Tex Willer”, uscita precedentemente in edicola su cinque albi (dal numero 5 al numero 9) tra il marzo e il luglio del 2019. Gli avvenimenti narrati (puro western di ambientazione di frontiera, quella tra il New Mexico e il Messico) si ricollegano a quanto narrato precedentemente: il giovane Tex deve liberare l’indianina Tesah (protagonista anche del “Totem misterioso”) rapita dai comancheros (la prefazione di Mauro Boselli chiarisce bene chi siano e come non si debbano confondere con i Comanche). Lungo la sua pista, l’eroe si imbatte in due disertori dell’esercito messicano, fuggiti da paghe misere e trattamento da cani, Miguel e Pedro. Una coppia non certo adamantina, di cui inizialmente Tex giustamente diffida, ma i due poi si rivelano validi alleati: torneranno in altre avventure. Così come tornerà Juan Cortina, “l’inafferrabile desperado, impegnato in una guerra solitaria contro gli Sati Uniti d’America”, come lo definisce il futuro Aquila della Notte, personaggio storico. Già, perché un’altra caratteristica delle avventure del giovane Tex Willer è l’intreccio dei racconti con la Storia scritta con la S maiuscola. Dando però la precedenza alle scorribande a cavallo, alla polvere del deserto e a quella da sparo, al sudore e al sangue, tutto perfettamente reso da Bruno Brindisi, disegnatore in grado di dimostrarsi a suo agio con Tex tanto quanto con Dylan Dog.

sabato 27 maggio 2023

L'UOMO SENZA PASSATO

 

 



Claudio Nizzi
Claudio Villa
L'UOMO SENZA PASSATO
Sergio Bonelli Editore
2022, cartonato
282 pagine, 28 euro
 
Ho sempre considerato questa storia (apparsa originariamente sugli albi di Tex dal n° 423 al n° 425, usciti in edicola nel 1996) la migliore fra quelle realizzate in coppia da Claudio Nizzi e Claudio Villa, e sarei tentato di allargarmi a valutarla come la più bella scritta dal primo e disegnata dal secondo nell'ambito della loro produzione texiana, anche se giudicati separatamente. L'edizione cartonata del racconto in un volume di grande formato è dunque più che meritata, e il colore proposto per l'occasione non aggiunge comunque nulle alle tavole di Villa, bellissime anche, se non si più, in bianco e nero. Trattandosi di un classico molto noto e ristampato più volte (anche se mai così in grande) mi consentirete di non tener conto, parlandone, dello spoiler. In ogni caso consideratevi avvisati e non proseguite la lettura di questa recensione se non volete rovinarvi la sorpresa nel caso non abbiate prima già affrontato quella del racconto.
Partiamo con il rilevare come la maledizione di Taniah colpisca ancora. Era stata lei, la squaw di Tiger Jack, a inaugurare (cronologicamente, stando alla continuity interna) la catena di tristi sorti che lega inesorabilmente le belle compagne indiane dei nostri pards (l’unico immune è Carson, per ora). Taniah era morta  suicida per sottrarsi alle insane attenzioni di Don Liborio Torres, in una storia del 1992 (di Nizzi e Ticci). Dopo qualche tempo la sventura si abbatte sulla famiglia di Tex: muore atrocemente Lilyth, la moglie pellerossa del ranger, e ancora una volta per colpa dell'odio dei bianchi (straordinariamente evocativa, ricca di nostalgico colore e struggente per le parole pronunciate da Willer, è la sequenza che ritrae Tex, abbigliato da Aquila della Notte, giurare vendetta davanti alla tomba dell’amata consorte defunta: la si vede in un classico di Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini del 1972,). E ora tocca al figlio di Lilyth e di Tex, Kit Willer, subire un'analoga, straziante perdita. Ripescato senza memoria dalle acque tumultuose del Little Colorado, dopo esservi caduto con una brutta ferita durante una conflitto a fuoco contro un gruppo di feroci contrabbandieri capeggiati dal vile Simon Gentry, Kit si innamora della sua salvatrice, Fiore di Luna, la più bella donna della tribù degli Ute. E' Fiore di Luna che fa rinascere Kit, battezzandolo con le fresche acque correnti d'Arizona e con un nuovo nome, Tonkawa, che significa "portato dal fiume". La passione che sboccia fra i due giovani rischia di scatenare un nuova guerra indiana: il bellicoso Falco Nero, gran testa calda degli Ute, vistosi respinto da Fiore di Luna che gli preferisce il nuovo arrivato, complotta contro il padre di lei, il saggio e pacifico capo Naso Piatto, e provoca numerosi morti. Sarà Kit a fermarlo per sempre, ma non riuscirà a evitare la fine di Fiore di Luna che, in un gesto di estremo sacrificio, intercetta una pallottola mortale destinata all'amato, sparata da quel serpente a sonagli di Simon Gentry, a cui ordini agiva Joe Galvez, il meticcio che aveva ferito Kit Willer. Galvez e Gentry finiscono tra le fiamme di Satanasso grazie alla mira di Tex, ma Fiore di Luna? "Ti ho voluto bene, Tonkawa… tanto! Sognavo di diventare la tua sposa", e la dolce Ute spira tra le braccia di un attonito Kit.
Né questo è l’unico dramma che rende indimenticabile il racconto. Straordinario il pathos trasmesso dalle scene in cui Tex dimostra la sua sofferenza di padre di fronte alla possibilità, purtroppo sempre più probabile, della morte del figlio scomparso nel fiume, di cui inizialmente viene ritrovato soltanto il cappello.  Fino alla scena clou, davvero sconvolgente, dei due Willer che si trovano di fronte da avversari e si sfidano a duello. Kit, vedendo in Tex solo “uno di quei cani” che avevano ucciso il padre di Fiore di Luna, gli spara contro ripetuti colpi di fucile. Disarmato da un proiettile di Aquila della Notte, lo aggredisce armato di coltello. “In nome di Dio, Kit! ...Torna in te!”: Grida Tex lottando, nel tentativo di fermare il figlio senza fargli del male. Tentativo che fortunatamente riesce. Anzi, proprio nel corso del combattimento Piccolo Falco urta violentemente la testa contro una pietra e recupera la memoria.
Quinta e ultima storia del Novecento texiano a portare la firma di Claudio Villa, ideatore peraltro dello spunto che è alla base della storia; e prima volta per la straordinario artista comasco nell’illustra le copertine di una sua avventura. Nizzi non poteva trovare spalla migliore per il suo ricco soggetto. Il disegno di Villa è in effetti potentissimo, travolgente. Mozza il fiato del lettore sia quando deve rappresentare scenari naturali (le fantastiche inquadrature dall’alto del covo di Gentry, per esempio), sia quando deve ritrarre volti umani, al quale riesce a infondere, con virtù divina, l’alito di vita (notare l’espressione di Tex, con gli occhi che brillano all’ombra della tesa del cappello, quando si accorge che i banditi hanno colpito Kit alla testa; oppure, ancora la faccia del Ranger, sconvolta dal dolore per la presunta perdita del figlio e nello stesso momento quasi impercettibilmente rischiarata da un lampo di speranza). Una storia da leggere e rileggere.

domenica 21 maggio 2023

EL MORISCO

 




 
Giovanni Luigi Bonelli – Guglielmo Letteri
EL MORISCO
Arnoldo Mondadori Editore
Collana Oscar Best Seller
Prima edizione giugno 1998
brossurato - 568 pagine - lire 16.000


Quando la Sergio Bonelli Editore non distribuiva ancora i suoi prodotti in libreria (ai tempi, insomma, in cui c'erano ancora le edicole) i volumi destinati al circuito librario venivano, diciamo così, appaltati ad altre Case editrici, tra cui primeggiava la Mondadori. Accanto ai volumi cartonati, c'erano le edizioni Oscar , come questo volumre del 1998 dedicato a Tex, questa volta però con un quinto pard al suo fianco accanto ai soliti altri tre: El Morisco. Nella sua prefazione, Sergio Bonelli così descrive il personaggio: «A rendere vivo e indimenticabile El Morisco, tratteggiandone in maniera magistrale e definitiva i tratti somatici, ha contribuito in maniera sostanziale Gulglielmo Letteri, il disegnatore che ha firmato entrambi gli episodi qui raccolti e che è stato tra i primi ad alternarsi con Aurelio Galleppini, creatore grafico del celebre Ranger, sulle pagine della collana del Tex fin dal lontano 1965. Espediente narrativo di straordinaria efficacia, El Morisco costituisce la chiave con cui Tex, individuo quanto mai razionale e, come suol dirsi, con i piedi per terra, riesce ad accedere alle oscure dimensioni dell’extrasensoriale ma anche per lui altrettanto misteriose frontiere della scienza. Ma chi è, in realtà, El Morisco? Cosa nasconde nella sua strana abitazione, sulla cui facciata svettano inquietanti mascheroni dai denti digrignanti? E perché i suoi compaesani sono convinti, sin quasi all’ossessione, che parlare con lui porti sfortuna? Come scopriranno Tex e Carson ne “Il tesoro del tempio” (l’episodio in cui lo “sciamano” compare per la prima volta) nel corso di un’indagine che, partendo da un banale furto di bestiame, li metterà in contatto con un popolo dimenticato dal tempo, il corpulento individuo dalla pelle brunita che passa le sue giornate studiando volumi polverosi e maneggiando teche ripiene di tarantole, scorpioni e serpenti di ogni genere è, indubbiamente, una figura più unica che rara. Considerato alla stregua di uno stregone dalla popolazione della esolata cittadina di Pilares, dove vive circondati dall’ostilità e dal timore, il misterioso egiziano ha il modo di rivelare, avventura dopo avventura, doti di serio studioso e di accanito ricercatore scientifico, non privo di una salutare dose di ironia. In anni più recenti, Mauro Boselli ne ha svelato il vero nome, Ahmed Jamal, e il passato (sappiamo cioè come e perché è finito in Messico).
Per uno come lui – inguaribilmente curioso e totalmente privo di idee preconcette, e dunque disposto a confrontarsi con qualunque verità, per quanto incredibile possa sembrare – trovarsi coinvolto in casi come quelli che gli propone di volta in volta Tex è un autentico invito a noze. E, al suo fianco, non manca mai il suo “maggiordomo” e fedelissimo servitore, Eusebio: un meticcio messicano dall’aspetto tenebroso che tutti, a Pilares, considerano un rinnegato, essendosi prestato ad aiutare e proteggere uno straniero che intende studiare il mondo indigeno e la sua cultura, mettendone in luce riti e segreti tenuti per secoli gelosamente nacosti». Le due storie scelte da Bonelli sono due classici: “Il Signore degli Abissi” e “Diablero”. La prima, è servita da soggetto per il film di Duccio Tessari. Quando si dice che il fumetto non é un genere, ma un medium dotato di codici propri e perciò non inferiore agli altri mezzi di comunicazione, come il cinema, la musica, la prosa o la poesia, basterebbe citare questa storia per dimostrarlo. Infatti, i risultati di Tessari non sono stati proprio entusiasmanti. Eppure, Tex è un personaggio dal successo ormai cinquantennale, e la storia del Signore degli Abissi è un classico dei classici. Perché sul grande schermo il racconto non dà le stesse emozioni che garantisce sulla carta, considerando che si aggiungono sonoro e movimento? Appunto perché il fumetto gode di potenzialità proprie che gli permettono di sopravanzare, in alcuni casi, la stessa magia del cinema. Le immagini di un film, per quanto suggestive, sono più univoche di quelle disegnate, alle quali ogni lettore è chiamato ad aggiungere un quid di proprio per immaginarle vive, e dunque risultano più evocative. La breve apparizione del monaco rosso, impegnato a rimestare nel fango bollente in una caverna piena di fumo e crateri incandescenti, é molto più inquientate così come la disegna Letteri che come la filma Tessari. E quando, nel fumetto, il Signore degli Abissi scopre il suo cappuccio rivelando la faccia mostruosa (la scena più indimenticabile di tutta la storia, per quanto ne rappresenti soltanto un passaggio), il brivido é assicurato. Al cinema, non altrettanto. Ma chi è, il Signore degli Abissi?  E' un discendente degli Aztechi, ultimo depositario dell'antico segreto delle pietre verdi: un infernale prodotto delle viscere della terra, capaci di trasformare gli esseri viventi in mummie dure come il sasso. La vista delle vittime pietrificate semina il terrore attorno alla Valle dei Giganti, sulla Sierra Encantada, là dove un certo Tulac, novello Montezuma, vuole ricreare l'impero azteco. Il Signore degli Abissi ha messo a disposizione di Tulac le sue conoscenze, e si illude che l'antica civiltà di Tenochtitlan possa tornare a dominare il Messico. "Spero che il giorno della grande liberazione sia vicino - pensa il monaco coperto da un saio e da un cappuccio - Altrimenti i miei occhi non potranno assistere al trionfo di Xiuhtecutli!". Il monaco sente la fine vicina: ma nonostante le esalazioni vulcaniche della sua caverna gli abbiano corroso il volto e gli arti, non saranno quelle a ucciderle. Ci penseranno Tex e Carson, prima che lui abbia modo di soffiare nella cerbottana dardi con intarsiate le micidiali pietre, subito dopo averlmo visto abbassarsi il cappuccio e mostrare il volto orripilante. Quello che, sulla carta, fa davvero rabbrividire. La seconda storia ha per protagonista una fra le più belle donne viste sugli albi di Tex: Mitla. "Quella donna è un demonio in gonnella, e se vi dovesse capitare a tiro di fucile, dimenticate che ha l'aspetto di una femmina e premete il grilletto!". A parlare così è il saggio El Morisco, e certo da un illuminato uomo di scienza come lui non ci si aspetterebbero propositi tanto bellicosi. Ma come al solito, il “brujo” ha ragione da vendere. Da tempo due "diableros", spiriti maligni, terrorizzano gli apaches della Sierra del Hueso: si tratta di Mitla, una bellissima strega di origine atzteca, e suo fratello Guaimas, che grazie ai filtri della sorella è capace di trasformarsi in una sorta di gigantesco licantropo e di comandare i branchi di lupi che infestano la zona. Letteri, qui nel pieno della sua maturità, è tanto abile nel suscitare terrore con la figura del mostro mezzo uomo e mezza bestia, quanto nell’affascinare con l’incredibile bellezza di Mitla, forse il più ammaliante personaggio femminile dell’intera saga di Tex. Ma come spesso accade, la  regola greca del kalòs kai agatòs si ribalta: non sempre il bello è anche il buono. Anzi. La strega azteca, infatti, si rivela spietata e crudele, esattamente il “demonio in gonnella” di cui parlava El Morisco. Alla base del suo agire non c’è un interesse immediato o piano criminoso finalizzato alla ricchezza. C’è soltanto la volontà di potere e di dominio, e forse il desiderio di mortale rivalsa dettata dal suo sangue azteco contro i messicani di origine spagnola e le tribù indiane da sempre considerate barbare dalla stirpe di Montezuma. O forse, nella sua suprema malvagità, cerca il male per il gusto di farlo. "Un diablero è un diablero e basta - commenta lo stregone degli apaches, Mangos - Nascono già così, con la mente piena di cattive cose e il cuore malvagio!". Mitla in realtà non è una strega cattiva qualunque. E’ un personaggio assai più sofisticato: padrona si sé stessa e dello stesso fratello che le è succube, conoscitrice delle arti magiche delle perdute civiltà e donna d’azione pronta a scendere in campo in prima persona, giocando il tutto per tutto. E che fascino perverso emana allorché sceglie funghi e piante per i suoi filtri, con tutti i richiami che Bonelli padre lascia intuire alla cultura degli allucinogeni tipica delle civiltà precolombiane! Nella vicenda, su richiesta del Morisco, intervengono Tex e compagni. I quali, mentre tutta la zona è in preda al panico, riescono a mantenere una imperturbabile calma fra le rocce del deserto che fra le gole dei canyon che fra i ruderi del tempio azteco dove Mitla e il fratello hanno il loro covo. "Contro i diavoli di ogni genere - commenta Tex - abbiamo sempre pronti validi amuleti calibro 45!". Amuleti assai efficaci, e che fanno bene il loro lavoro, soprattutto nei confronti dei branchi di lupi comandati dall'uomo/bestia. Discorso a parte per Mitla, che è una donna e non può essere spedita all'inferno a colpi di Colt. Tex dichiara apertamente di volerla prendere viva, magari sparandole alle gambe. Fortuna che c'è la giustizia divina, che ancora una volta si presenta sotto forma di un provvidenziale serpente velenoso che morde la strega, spedendola pulitamente nel mondo dei più senza che Tex abbia bisogno di colpirla neppure con un fiore.

domenica 26 febbraio 2023

PEARL

 

 
 
 
Mauro Boselli
Laura Zuccheri
PEARL
Sergio Bonelli Editore
Cartonato – 2023
52 pagine, euro 9.90
 
Una vera perla, questo Tex “alla francese” (il sedicesimo cartonato della serie iniziata nel 2015 con il volume di Paolo Eleuteri Serpieri e proseguita ospitando grandi nomi del fumetto italiano e mondiale). “Pearl” del resto è il titolo scelto da Mauro Boselli, autore dei testi, per un racconto in cui in Aquila della Notte e il fido Kit Carson si vedono rubare la scena da un altro personaggio, Pearl Hart, una figura realmente esistita, di cui ci viene raccontata un arco di vita attraverso fugaci incontri con i due ranger che, in qualche modo, segnano il suo destino. Pearl Hart Taylor, quella vera, nacque nel villaggio canadese di Lindsay, in Ontario, nel 1871 e visse fino al 1955. Molti dettagli sulla sua avventurosa esistenza sono incerti e contraddittori, ma quel che si sa combacia spesso con quanto Boselli ci narra, lavorando di fantasia sul resto. La donna divenne famosa come rapinatrice di diligenze, dopo essersi trasferita in Arizona. Nella realtà, il primo colpo messo a segno avvenne il 30 maggio del 1899 (ai danni dei passeggeri di una diligenza che viaggiava tra Globe e Florence). Siamo un po’ oltre gli anni un cui convenzionalmente si collocano le avventure di Tex, ma che importa? Pearl è adorabile anche vestita da uomo e con i capelli corti, come ce la mostra la straordinaria Laura Zuccheri e come realmente compare nelle foto d’epoca (una delle quali sfruttata in copertina). Il suo primo complice si chiamava davvero Joe Boot, e sono storici molti altri particolari raccontati nel fumetto, come il fatto che restituisse un dollaro a tutti coloro che rapinava (non era una assassina, nonostante la sua abilità con la pistola, e tutto sommato rubava per necessità – ma di certo anche per il gusto di farlo). Reale anche il ruolo che ebbe Buffalo Bill nel destino della donna. Boselli e la Zuccheri ci consegnano una storia insolita, destinata a piacere anche al pubblico femminile, compreso quello più diffidente verso il western. Oltre a Laura Zuccheri, del resto, c’è un’altra donna citata nei credits: la brava colorista Annalisa Leoni.

venerdì 6 gennaio 2023

L'ORA DEL TEX


 

Alessandro Tesauro 
L'ORA DEL TEX
Alessandro Tesauro Editore
brossurato, 2016
64 pagine, 12 euro


Se uno, come me, si picca di procurarsi tutta la saggistica pubblicata in Italia su Tex e su Zagor (ha almeno venti ripiani di libri sul fumetto in generale ma non faccio un punto d'onore di averli proprio tutti, mi concentro su alcuni temi e personaggi - comunque domandomi a chi lascerò in eredità la strabordante collezione, dato che l'ora si avvicina), di certo non può non avere anche questo smilzo libretto di Alessandro Tesauro, autore ed editore, dedicato, come recita il sottotitolo, all "avventura inglese di Aquila della Notte". Sottotitolo che giustifica del resto, con un gioco di parole, il titolo "L'ora del Tex". Ci ho messo più del dovuto per capire l'allusione ma alla fine ci sono riuscito, voi sarete senza dubbio molto più veloci nel cogliere al volo la battuta. Il mini-saggio, in realtà, sembra scritto per creare dei dubbi piuttosto che risolverli, e pone un problema: quanti albi di Tex sono usciti nel Regno Unito? Racconta Tesauro di aver trovato un giorno, in un Remainders romano, il libro "The complete catalogne of british comics", di Dennis Gifford, il più importante storico e collezionista di fumetti pubblicati in Gran Bretagna. Fumetti che, come giustamente viene sottolineato, non hanno goduto mai, nelle isole britanniche, di grande fortuna: Tesauro traccia, a questo proposito, una breve storia dei comics inglesi (se ne rimane un po' sconfortati, in confronto invece alle produzioni italiane, francesi, spagnole, americane). Si fornisce al lettore anche una biografia di Gifford, a testimonianza dell'attendibilità del suo lavoro. Qual è dunque il mistero? E' che Gifford segnala soltanto due albi di Tex usciti a Londra nel 1971, ovvero le due puntate della storia "Attack at Fort Summer" (con le copertine degli albi italiani "Massacro!" e "Lo straniero"). Però, i collezionisti delle edizioni estere di Tex sanno che la serie in lingua inglese di cui fanno parte quei due primi numeri conta 14 albi, rintracciabili e posseduti da molti. Questi 14 albi vennero stampati in Scandinavia sia in inglese che in norvegese, per venire distribuiti in vari Paesi. Dunque Gifford ignora che dopo i numeri 1 e 2 ne uscirono altri 12 (ma sembra strano, vista l'estrema perizia del catalogo da lui compilato), o quei 12 non sono mai usciti a Londra (magari per scarsa accoglienza da parte del pubblico)? E se non sono mai usciti a Londra, dove sono stati distribuiti, dato che esistono? A Malta? In altri Paesi del Commonwealth? La risposta è che non si sa. Tesauro, che spiega tutto questo in modo molto colloquiale e senza fronzoli, sembra aver proposto il mistero sperando che qualcuno glielo spieghi. Intanto, io archivio nella mia collezione il suo libretto.

giovedì 8 dicembre 2022

LA LEGGENDA DI YELLOW BIRD

 

 


Giorgio Giusfredi
Carlos Gomez
LA LEGGENDA DI YELLOW BIRD
Sergio Bonelli Editore
cartonato, 2022
52 pagine, 9.90 euro
 
 
Sembre belli i cartonati "alla francese" di Tex. "Alla francese" ma distribuiti in edicola a un prezzo davvero abbordabile (in Francia, i volumi così li vendono in libreria). "La leggenda di Yellow Birds" stupisce soprattutto per i disegni di Carlos Gomez, maestro argentino per anni illustratore della saga di Dago, scritta da Robin Wood. Gomez ha già all'attivo un paio di storie di Tex, ma con questo albo supera se stesso e ci conseggna un capolavoro grafico, gioia per gli occhi e per la mente. Western puro, ambientato in scenari innevati, con Tex e Carson impegnati, restando a lungo separati, a portare in salvo un drappello di soldati braccati dagli Cheyennes di Coyote Bianco, dopo che i soldati blu erano usciti dal loro Forte per dare la caccia a un disertore. Nel vortice degli scontri si inserisce anche una donna pellerossa, abilissima guerriera, i cui intenti restano un mistero fino alla fine, così come sorprende il ruolo di un nonno indiano che accompagna il nipotino verso un appuntamento che verrà rivelato nelle tavole conclusive. La sceneggiatura di Giorgio Giusfredi è moderna e coinvolgente e segna un ulteriore passo dell'autore toscano verso la piena maturità professionale.


venerdì 25 febbraio 2022

AGUAS NEGRAS

 

 
 
 
Pasquale Ruju
Giampiero Casertano
AGUAS NEGRAS
Sergio Bonelli Editore
2022, cartonato
50 pagine, 9,90 euro


Dopo aver realizzato insieme le 224 tavole del Texone del 2021, "Old South", Pasquale Ruju (testi) e Giampiero Casertano (disegni) consegnano alle stampe anche questo volume alla francese, "Aguas Negras". "Alla francese" significa cartonato, a colori, di grande formato, di agile foliazione, senza gabbia fissa ma con impaginazione libera della pagina, maggior concentrazione di vignette per ogni tavola, ritmo serrato, livello autoriale. Però, a differenza di quanto accade in Francia, dove i volumi di questo tipo hanno distribuzione libraria, la collana "Tex Stella d'Oro" va in edicola a un prezzo tutto sommato popolare, se commisurato al livello del prodotto. Non si può che esserne soddisfatti. Il veterano Pasquale Ruju milita nello staf di Tex da 2010 (il suo primo albo è il 598, "La prova del fuoco"), dopo aver a lungo prestato servizio (dal 1997) nelle fila degli sceneggiatori di Dylan Dog. Dunque, una garanzia. Giampiero Casertano invece è approdato nel West molto più di recente (anche lui provenendo dalla nebbiosa Londra dell'Indagatore dell'Incubo), ma pare che ci si trovi bene e abbia chiesto di restare, tant'è vero che, nell' introduzione, Davide Bonelli annuncia una sua ulteriore storia di Aquila della Notte, destinata alla serie regolare di Tex. Il suo disegno rotondo e pulito mette da parte la tendenza al grottesco che a volte ben si prestava a certe storie di Dylan Dog che lo richiedevano, e si pone al servizio di un racconto western di stampo tradizionale, in cui molto conta però la recitazione dei personaggi (e qui Casertano ci va a nozze). Tutto ruota attorno allo sbarramento delle acque di un fiume, trattenute per irrigare le terre del bieco possidente Samargo, e sottratte ai contadini che coltivano i campi più a valle. Contadini armati solo di pale e forconi, mentre Samargo ha al suo servizio un mezzo esercito di pistoleri. Ma c'è spazio per una storia d'amore fra Camila, la figlia di Samargo, e Felipe, uno dei popolani. Entrano nella partita un gruppo di banditi incautamente scelti come alleati proprio da Felipe, in un vorticare di situazioni che portano a un finale drammatico e a suo modo sorprendente. Naturalmente Tex e Carson districano la matassa da pari loro. Un ottimo western, fuido e scorrevole, perfetto per chi ama il genere ma godibile anche per i curiosi di passaggio.

venerdì 29 ottobre 2021

SNAKEMAN

 
 

 
 
Mauro Boselli
Enrique Breccia
SNAKEMAN
Sergio Bonelli editore
2021, cartonato
52 pagine, 9.90 euro


Dodici o tredici? Dipende se l'albo "alla francese" di Tex scritto e disegnato un po' fuori dai canoni da Paolo Eleuteri Serpieri si considera un "numero zero" o un "numero uno". Nel primo caso i cartonati inediti texiani destinati all'edicola giungono, con "Snakeman", a quota dodici, nel secondo, a quota tredici. Del Tex di Serpieri, poi ripubblicato in volume de luxe da Lo Scarabeo, ho scritto qui: http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/.../tex-leroe...
Una collana davvero singolare, quella di Tex in versione cartonata da edicola, perché se da un lato si può paragonare a quella dei Texoni (con una tradizione più che trentennale) per la caratteristica di ospitare disegnatori scelti anche al di fuori dello staff di Aquila della Notte messi al servizio di storie importati (tali da meritare, insomma, un volumone a parte), ma rispettose dei canoni narrativi, grafici e testuali, dell'ortodossia texiana; dall'altra, nella serie in cui si inserisce "Snakeman" siamo invece di fronte a storie brevi, a colori, impaginate senza rispettare la tradizionale "gabbia" bonelliana e libere anche di non aderire alla "linea" estetica della saga del Ranger (offerte peraltro a un prezzo da edicola pur essendo a tutti gli effetti uno da libreria). E' appunto la libertà espressiva che si è preso (o guadagnato) Enrique Breccia a colpire leggendo il cartonato di cui stiamo parlando. Se nei Texoni l'autore ospite si mette al servizio dell'eroe (basterà pensare a Magnus), nei cartonati è l'eroe che si presta all'interpretazione del disegnatore. Per quanto le tavole di Breccia possano sembrare insolite, nei neri e nei colori (del resto Enrique era stato molto originale anche in "Capitan Jack", il suo Texone) , risultano assolutamente evocative e narrano in maniera efficace il copione studiato da Mauro Boselli. Una grande prova d'autore da parte di un disegnatore che ha fatto la storia del fumetto argentino, sulla scorta della lezione del padre Alberto, e che da tempo ha scelto l'Italia come sua seconda patria. Dicevamo di Boselli, che recupera il camuffamento da "Uomo della Morte" (un lugubre costume da scheletro con una maschera da teschio), già altre volte utilizzato da Aquila della Notte (la prima volta lo fa sul n° 41, "Rinnegato", un classico di Giovanni Luigi Bonelli e Galep). Colpiscono sia le scene in cui l' Uomo della Morte affronta lo sciamano Snakeman, che comanda i serpenti, sia le scene d'amore fra Tex e Lilyth, rievocata in flashback.