ALFREDO CASTELLI: IL PREQUEL
di Alfredo Castelli
Comic Out
2015, brossurato
100 pagine, 12 euro
Volume decisamente inconsueto nel contesto della mai abbastanza lodata collana "Lezioni di fumetto": non si tratta infatti di un libro intervista né di un saggio su, ma di una autobiografia professionale riguardante il periodo in cui l'autore non aveva ancora fatto del fumetto la sua professione. Una cosa, insomma, che poteva venire in mente soltanto ad Alfredo Castelli. O quanto meno, che soltanto i Buon Vecchio Zio Alfy poteva realizzare nel modo in cui questo "prequel" è stato realizzato. Della capacità di affabulatore del celebre autore dell'Omino Bufo e di Martin Mystère nessuno può dubitare, dopo cinquanta anni di vulcanica carriera festeggiati proprio nel 2015. E per di più, dopo tanti suoi articoli autobiografici e pieni di ricordi e di aneddoti, e tante conferenze e incontri con il pubblico, è ormai assodato il campionario di ricordi e di ritratti di persone e personaggi dell'editoria fumettistica italiana (ma anche internazionale) su cui Castelli può essere interpellato e invitato a raccontare. Anzi, auspico che il BVZM dedichi un suo proprio libro a raccogliere le tante cose scritte in pubblico e dette in pranzi e cene o pause caffè per compilare una monumentale "Storia del Fumetto Italiano" naturalmente secondo lui. Ma nel caso del libro di cui stiamo parlando non ci sono, se non di sfuggita, riferimenti all'attività castelliana nel mondo degli eroi di carta: l'autore ci parla di lui, bambino prima e ragazzo poi, nell'Italia degli anni Cinquanta. Nato nel 1947, e destinato a esordire (con "Scheletrino") nel 1965, Castelli ci racconta tutto quanto c'è nel mezzo, o almeno, quel che nel mezzo riguarda le letture che faceva, i film che vedeva, la televisione che guardava (quando in casa sua entrò il primo televisore), i giochi a cui giocava se legati all'immaginario che andava formandosi dentro di sé (per esempio i View Masters, gli apparecchi per vedere diapositive in tre D). Il tutto, con il corredo puntuale, ricco ed evocativo di copertine e immagini in grado di riportare alla mente ricordi analoghi in ciascuno di noi (anche i lettori più giovani hanno i propri libi di favole o giornaletti del cuore). Il BVZM ha infatti ritrovato, con una caccia durata decenni, tutti o quasi gli oggetti di cui parla, così come le immagini di film e telefilm. Oggetti e immagini in cui affonda le radici la produzione fumettistica e saggistica castelliana, da cui nascono tutti i suoi multiformi interessi e tante delle sue piccole e divertenti manie. Non si creda, però, che si tratti di un libro autoreferenziale. Al contrario: attraverso gli occhi curiosi ed attenti del piccolo Alfredo assistiamo alla ricostruzione, come in un diorama, della società italiana del Dopoguerra e prima del boom economico, in anni in cui non era per niente facile poter rivedere un film che si era visto, in cui non si conoscevano che pochi fumetti stranieri, in cui era difficile anche procurarsi quegli italiani, per giunta guardati con diffidenza dai benpensanti. Dunque, il "prequel" ci consegna un affascinante ritratto di un'epoca, e l'educazione sentimentale dell'autore all'amore per le storie raccontate.
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