venerdì 12 aprile 2019

IL CATALOGO DEI LIBRI NAUFRAGATI



Edward Wilson-Lee
IL CATALOGO DEI LIBRI NAUFRAGATI
Bollati Boringhieri
2019, cartonato
350 pagine, 30 euro


Un libro meraviglioso. Meraviglioso per tutti, credo, ma assolutamente fantastico per chi i libri li ama, li colleziona, li custodisce, se ne circonda. A una prima occhiata, magari distratta, si può pensare che si tratti di una biografia: quella di Fernando Colombo, secondo figlio (illegittimo) di Cristoforo, il navigatore. Se il padre, a cui si deve la scoperta dell'America, è unanimemente riconosciuto come figura storica degna di ogni studio, si potrebbe dubitare che ci siano sufficienti motivi per dedicare una qualche attenzione anche al suo secondogenito. Invece, Fernando Colombo di rivela un personaggio straordinario (molto di più del fratello Diego, il primo figlio di Cristoforo). La prima parte del libro è avvincente come un romanzo d'avventura: si racconta dei primi viaggi di Colombo padre verso il Nuovo Mondo, poi si giunge al quarto, quello in cui Cristoforo portò con sé anche il giovanissimo Fernando, e che fu caratterizzato da ogni genere di traversie, le cui cronache potrebbero sembrare tratte da un romanzo di Salgari. Fernando acquisì però, a fianco del padre competenze marinaresche, cartografiche e da astronomo. Cristoforo, a cui il figlio fu sempre devoto, da quanto ci dice Edward Wilson-Lee risulta tuttavia un personaggio venato di follia, visionario, in preda a vaneggiamenti mistici. Dopo la morte del padre, ai figli Diego e Fernando vennero dati incarichi e rendite (non facili da riscuotere e sempre a rischio). In ogni caso i due fratelli, fin da piccoli, avevano bazzicato la Corte reale prima e Imperiale. Gran parte delle entrate di Fernando finirono ben presto per venire dedicate all'acquisto di libri, di cui il giovane Colombo divenne non solo un collezionista, ma un un cultore. Erano gli anni (la prima metà del Cinquecento) in cui cominciava a prendere campo la stampa tipografica: Fernando ne capì la portata rivoluzionaria e raccolse soprattutto libri stampati, addirittura comprendendo nelle sue raccolte gli opuscoli più miseri e popolari. I viaggi al seguito di Carlo V e i soggiorni per vari motivi in tutte le principali città d'Europa (a partire da una permanenza a Roma durata alcuni anni), gli permisero di acquistare migliaia e migliaia di volumi, fino a fargli mettere insieme la più grande biblioteca privata del mondo. Nacque l'esigenza di catalogare tutti quei libri, troppi perché a memoria se ne potesse rintracciare uno, se richiesto: Fernando stilò elenchi e riassunti, guide per parole chiave, codici mnemonici in grado di contraddistinguere ogni volume e renderlo disponibile per le ricerche. Concetti modernissimi che all'epoca furono sperimentati proprio da Colombo per la prima volta. Seguendo Fernando nella sua ricerca della "biblioteca universale", Wilson-Lee ci dipinge anche uno straordinario affresco della realtà storica dell'epoca, delle nuove idee che circolavano, dell'impatto delle scoperte geografiche sulla società europea. Quando morì, Fernando lasciò una biblioteca di oltre ventimila volumi. Oggi ne rimangono solo quattromila. Gli altri si sono dispersi in altre biblioteche o sono andati perduti.

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