Andy Hall
INFERNO BIANCO
Corbaccio
cartonato, 240 pagine
2014, 19.90 euro
Ho una particolare predilezione per i libri di alpinismo, e ogni tanto cerco di leggerne qualcuno - scegliendo fra quelli non del tutto tecnici e per iniziati, ma che raccontino di uomini, di sfide, di situazioni estreme. "Inferno bianco" è una ricostruzione puntuale, documentata e fedele di una tragedia che nel 1967, fece strage di un gruppo di dodici alpinisti: ben sette morirono, e di quattro di loro non si sono mai ritrovati i corpi. La vetta che la spedizione, guidata da Joe Wilcox, intendeva scalare era il McKinley, chiamato Denali dai nativi, in Alaska: 6193 metri, con nevicate sopra i duemila in tutte le stagioni dell'anno e una parete verticale di quattromiladuecento. Andy Hall descrive la montagna e fa la storia dei tentativi di scalata precedenti al 1913, anno della prima conquista, per poi passare a descrivere l'organizzazione della spedizione Wilcox, messa insieme potendo contare su pochissimi fondi a disposizione. Seguire la fatica del trasporto dei materiali e delle scorte di cibo da un campo base all'altro, portato a spalla come di regola dagli alpinisti (o dai loro sherpa, che qui non c'erano), e poi il superamento di mille difficoltà, rende dolorosa la lettura per chi già sappia del finale infausto dell'impresa. Dodici uomini con indole diverse, che litigano fra loro, che soffrono, poi si rincuorano, poi giungono alle stremo delle forze, poi le recuperano... Hall, pur non romanzando nulla, ci fa entrare in empatia, come se anche noi facessimo parte della spedizione. Poi, a tragedia avvenuta (causata da una delle più improvvise e imponenti bufere di neve di tutti i tempi da quando sul McKinley se ne tiene il conto), si indaga su cosa poteva essere fatto per evitare la strage, e si fanno ipotesi sulla sorte occorsa agli scomparsi nel nulla. Lettura coinvolgente ed emozionante.
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