L'ULTIMO CRIMINE
di Ben H. Winters
Piemme
2016, cartonato
310 pagine, 17.90 euro
La trilogia gialla dell'asteroide in rotta di collisione verso la Terra giunge a conclusione. O almeno così sembra, anche se potrebbe esserci lo spazio per proseguire visto che il finale del terzo romanzo lascia ancora un piccolo spazio di manovra. Ho già parlato, qui sopra, dei primi due titoli della serie di Ben Winters: "Un omicidio alla fine del mondo" e "Il conto alla rovescia". Protagonista ne è un poliziotto (poi ex-poliziotto, visto il "rompete le righe" collettivo che si è data l'intera umanità), Hank Palace. Con lui, il cane Houdini incontrato nel primo racconto, ambientato sei mesi prima dell'impatto. Il secondo ci aveva portato a settanta giorni. Adesso siamo a meno di una settimana. Della civiltà come la conoscevamo è rimasto ben poco, e proprio il disfacimento sociale è l'aspetto più interessante della trilogia, che però conserva le caratteristiche della narrativa poliziesca. Palace, in qualche modo e come può, indaga comunque su dei casi misteriosi: omicidi, scomparse di persone, ricostruzione di eventi sulla base di indizi. A pochi giorni dalla fine del mondo (in realtà non è possibile prevedere che conseguenze avrà in Nord America la caduta di un asteroide di sette chilometri di diametro sopra l'Indonesia) Hank decide di lasciare un rifugio che offre qualche possibilità di sopravvivenza per cercare sua sorella Nico, sparita dopo essersi unita a una setta complottista convinta che il Governo nasconda la verità sulla catastrofe imminente. Le indagini lo portano in una piccola cittadina, praticamente deserta, dove il gruppo di Nico sembra aver allestito un bunker sotterraneo. Nei paraggi, una comunità Amish che non ha contatti con il resto del mondo non sa ancora nulla dell'asteroide in arrivo. Il meccanismo giallo in questo romanzo è più labile, ma si resta con il fiato sospeso in attesa dell'impatto...
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