TOPOLINO CLASSIC EDITION
SERGIO ASTERITI
di Sergio Asteriti
Panini Comics
2017, brossurato
370 pagine, 7.90 euro
Avventure fuori dal tempo disegnate da Sergio Asteriti", recita la scritta sulla copertina del volume che, a tutti gli effetti, è qualcosa di più di un semplice albo di Paperi e Topi fra i tanti rintracciabili in edicola. Dopo altri eleganti e voluminosi brossurati del medesimo formato dedicati ai maestri Disney italiani, questa volta è toccata al veneziano (classe 1930) Asteriti, il decano della categoria, che si è visto raccogliere dodici suoi racconti pubblicati tra il 1964 e il 2017, corredata da testi che testimoniano l'importanza dell'autore nell'ambito della produzione disneyana. Confesserò adesso una cosa - di cui farò però subito pubblica ammenda: da bambino e da ragazzo, fino insomma all'età della ragione, a me Asteriti non piaceva. Lo riconoscevo subito e, se anche lo leggevo perché leggevo tutto, gli preferivo Romano Scarpa o Giovanni Battista Carpi. Questo perché, nonostante la mia età, ero comunque in grado di distinguere le mani degli autori pur non conoscendone i nomi, ma anche perché, in effetti, Asteriti era inconfondibile. A me sembrava troppo grottesco, carico, esasperato nei dinoccolamenti, nelle espressioni, nelle inquadrature. Adesso capisco una cosa fondamentale: il disegnatore veneto era in grado di avere uno stile personale, che non si appiattiva nell'imitazione di una linea grafica, e dimostrava come si potesse interpretare in modo originale e addirittura trasgressivo la tradizione Disney, aprendo la strada ad altri innovatori quali Cavazzano e, in tempi più recenti, Celoni. Ai miei occhi di allora poi Asteriti aveva il "torto" di preferire i Topi ai Paperi, in anni in cui, purtroppo, Topolino era diventato un po' troppo piccolo borghese e addirittura una sorta di perbenista se non addirittura di questurino. Le storie di Zio Paperone erano invece quelle che a me piacevano di più e Asteriti le disegnava di meno (nell'antologia di cui stiamo parlando ce n'è soltanto una, molto gradevole peraltro). Vero è che conta molto lo sceneggiatore: chiamato a illustrare storie brillanti, come "Topolino e il contrabbando marino" o "Topolino e il mistero della base lunare" il maestro veneziano brilla anche lui di più. Dove però davvero si manifesta il suo talento è nelle illustrazioni "libere", a tutta tavola, compresa quella del suo autoritratto in Piazza San Marco, pubblicato in appendice.
E' vero..mi ritrovo nella tua "antipatia" verso il tratto di Asteriti..e mi ritrovo anche nella rivalutazione nostalgica e non delle sue storie. Una su tutte "Topolino Agente Immobiliare" (Numero 1704), storia a bivi tra le prime...
RispondiEliminaNeppure a me piaceva Asteriti da bambino, ora ricordo con nostalgia alcune sue storie come quella di "Pippy", Pippo che diventa un hippy rock, e "Topolino e la porta del di là", ormai perse. È uno dei miei preferiti
RispondiElimina