Stephen King
FINE TURNO
Sperling & Kupfer
2016, cartonato
480 pagine, 19.90 euro
Ed ecco il terzo e ultimo capitolo della trilogia cominciata con "Mr. Mercedes" e proseguita con "Chi perde paga". Con "Fine turno" Stephen King ritorna a occuparsi del serial killer (ma è un po' riduttivo definirlo così) Brady Hartsfield, psicopatico con il pallino delle stragi e dell'induzione al suicidio altrui. Il filo conduttore dei tre romanzi è un poliziotto in pensione, Bill Hodges, che compare in ognuna delle storie, mentre Hartsfield nel secondo libro è solo una figura di contorno (giace in ospedale apparentemente in coma). Che il pazzo criminale si risvegliasse, un po' ce lo aspettavamo tutti, ma King ci stupisce con il come avviene il risveglio. Dopo due romanzi sostanzialmente "gialli", o thriller, o noir, adesso ecco fare irruzione il paranormale, scatenato dai farmaci sperimentali che un medico decide di testare su Hartsfield. Farmaci che gli donano il potere di prendere possesso con la mente dei corpi altrui e di agire anche attraverso un mortale videogioco con cui riesce a spingere le sue vittime al suicidio, riprendendo la vecchia passione. Nella sua nota finale King scrive: "'Fine turno' è un'opera di narrativa ma l'alto tasso di suicidi è una triste realtà". King accenna anche al pericolo dell'emulazione tra i giovani: ogni suicidio finito sui social provoca altri dieci tentativi, due dei quali riescono. A complicare e rendere più drammatica la vicenda c'è il tumore al pancreas di Brady, quello che segna, appunto, il suo "fine turno". Non è il miglior romanzo di King, ma si lascia leggere con qualche brivido.
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