lunedì 11 maggio 2020

IO SONO CICO




Quale miglior periodo di quello cupo e tetro che stiamo vivendo a causa del coronavirus, per presentare un libro assolutamente ilare e giulivo come “Io sono Cico”? Si tratta di un corposo cartonato di ben 448 pagine a colori (simile per impostazione al precedente, di grande successo, “Io sono Zagor”), uscito il 23 gennaio in libreria e in fumetteria con il marchio della Sergio Bonelli Editore, curato dal sottoscritto e destinato, ne sono sicuro, a divertirvi moltissimo. Infatti, per la prima volta sono state raccolti in volume i migliori sketch del messicano più simpatico del mondo, sceneggiati da Guido Nolitta e inseriti nelle avventure di Zagor della serie regolare tra il 1961 e il 1971. In tutto, ben trenta “comiche” autoconclusive, perfettamente godibili anche al di fuori del contesto da cui sono state tratte, tutte precedute da un commento e corredate da un lungo saggio iniziale che sviscera i perché e i percome della comicità cichiana. Selezionando le gag mi sono fatto delle gran risate, riscoprendo chicche e perle di umorismo davvero strepitose. Se il libro dovesse riscontrare il vostro favore, chissà, potrebbe perfino essere il primo di una serie: gli sketch di Cico sono centinaia!





Quando si citano i personaggi creati da Sergio Bonelli con lo pseudonimo di Guido Nolitta, di solito ci si limita ai due più famosi: Zagor (1961) e Mister No (1975). Volendo essere più esaustivi si aggiungono alla lista il Ragazzo nel Far West (1958), il Giudice Bean (1959), il Ribelle (1959), River Bill (1990). Ma, secondo me, all’elenco andrebbe aggiunto anche Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales - per gli amici semplicemente e più brevemente Cico. Un character con uno spessore (in senso sia lato che reale) in grado di tener testa a qualunque altro.

In teoria, si tratta del compagno di avventure di Zagor: di una spalla, se vogliamo. In realtà, la saga dello Spirito con la Scure inizia a venirci raccontata soltanto a partire dall’incontro con il messicano (qualunque avventura Zagor abbia vissuto prima, non sembra aver avuto grande importanza fino al racconto del suo passato, narrato soltanto diversi anni dopo). Non solo: Cico compare già nella prima pagina de “La foresta degli agguati”, protagonista di una brillante gag prima e di una drammatica sequenza di combattimento poi, mentre per veder entrare in scena il Re di Darkwood si deve aspettare ancora un po’. Insomma: non c’è Zagor senza Cico. Di contro, c’è Cico senza Zagor. Proprio Sergio Bonelli ha firmato ben cinque albi speciali di 128 tavole ciascuno dedicati alle avventure in solitaria del pancione, a cui poi se ne sono aggiunte altri ventidue (per un totale di ventisette) scritti da altri sceneggiatori (tra cui diciannove miei). Nel  2017 c’è stata di una nuova miniserie tutta cichiana di sei nuovi albi a colori, “Cico a spasso nel tempo”, scritta da Tito Faraci: insomma, il messicano vive di vita propria! Mi pare giusto, dunque, che a “Io sono Zagor” si affianchi “Io sono Cico”.

Per presentare il volume, la Sergio Bonelli ha realizzato con me il video che vedete qui sotto.






Nessun commento:

Posta un commento