Giorgio Cavazzano
Francesco Artibani
Tito Faraci
DYLAN DOG NEL SEGNO DI CAVAZZANO
Sergio Bonelli Editore
cartonato, 2022
146 pagine, 25 euro
Personalmente, metterei il complesso delle tre storie raccolte in questo volume nella top ten dei racconti di Dylan Dog. Anche se Dylan, a guardare bene, è protagonista soltanto di uno degli episodi e negli altri due si limita a fare da comparsa, lasciando la scena a Groucho. Ma basta Giorgio Cavazzano a far salire in classifica le trilogia, sorprendendoci, incantandoci, divertendoci in ogni vignetta. Certo, i bravi Francesco Artibani e Tito Faraci (autori dei testi) gli passano bene la palla perché poi il disegnatore corra a far gol, ma Giorgio parte dal centrocampo e sbaraglia tutti gli avversari. Cavazzano è noto soprattutto per le sue storie disneyane (quasi settecento, a partire dal 1967 a oggi), ma chi ha letto i suoi Altai & Johnson o Silas Finn (testi di Sclavi), i suoi Smalto & Johnny o Oscar & Tango (testi di Pezzin) o magari Capitan Rogers (testi di Pezzin e Correggiani), solo per citare qualcosa d'altro oltre ai Topi e ai Paperi, sa che l'autore, con il suo stile personale sempre riconoscibile, è estremamente versatile, al punto che Sergio Bonelli, una volta, dichiarò che gli sarebbe piaciuto affidargli una storia di Tex. Per la Casa editrice di via Buonarroti ha finito invece per fare qualche escursione estemporanea con Dylan Dog e realizzare due albi della serie "I grandi comici", scritti per lui da Bonvi. Si diceva che il volume "Nel segno di Cavazzano (uscito in occasione di Lucca Comics & Games del 2022 insieme a un voluminoso saggio sul disegnatore, sempre targato Bonelli), raccoglie tre episodi. Due di questi erano già stati pubblicati in precedenza, uno su "Dylan Dog Color Fest" n° 4 ("Manichini", testi di Faraci, 2010) e uno su "Grouchomicon ("Una scatola di polvere", testi di Artibani, 2017). Il terzo racconto, quello che apre il volume, "Stardust" (testi di Artibani), è inedito. Umorismo, genialità, e talento da vendere rendono il volume (arricchito da una prefazione e da una postfazione di Graziano Origa) una gioia per gli occhi, per il cuore e per la mente. Non si tratta solo di mescolare horror e comicità per far la parodia delle storie di paura, cosa che diverte sempre ma che è, tutto sommato, ciò che ci si aspetta. C'è di più: c'è poesia, c'è satira, c'è avventura, ci sono trame e personaggi interessanti. In "Stardust"(la mia storia preferita), che personaggi, poi: vedere per credere. "Una scatola di polvere" deve forse qualcosa a Oscar Wilde ("Il fantasma di Canterville") ma lo spunto si adatta benissimo a Groucho che indaga su un casa infestata al posto di Dylan Dog. "Manichini" è la più dylaniata delle tre avventure, ma Faraci e Cavazzano se la cavano benissimo a sclavizzare.
Francesco Artibani
Tito Faraci
DYLAN DOG NEL SEGNO DI CAVAZZANO
Sergio Bonelli Editore
cartonato, 2022
146 pagine, 25 euro
Personalmente, metterei il complesso delle tre storie raccolte in questo volume nella top ten dei racconti di Dylan Dog. Anche se Dylan, a guardare bene, è protagonista soltanto di uno degli episodi e negli altri due si limita a fare da comparsa, lasciando la scena a Groucho. Ma basta Giorgio Cavazzano a far salire in classifica le trilogia, sorprendendoci, incantandoci, divertendoci in ogni vignetta. Certo, i bravi Francesco Artibani e Tito Faraci (autori dei testi) gli passano bene la palla perché poi il disegnatore corra a far gol, ma Giorgio parte dal centrocampo e sbaraglia tutti gli avversari. Cavazzano è noto soprattutto per le sue storie disneyane (quasi settecento, a partire dal 1967 a oggi), ma chi ha letto i suoi Altai & Johnson o Silas Finn (testi di Sclavi), i suoi Smalto & Johnny o Oscar & Tango (testi di Pezzin) o magari Capitan Rogers (testi di Pezzin e Correggiani), solo per citare qualcosa d'altro oltre ai Topi e ai Paperi, sa che l'autore, con il suo stile personale sempre riconoscibile, è estremamente versatile, al punto che Sergio Bonelli, una volta, dichiarò che gli sarebbe piaciuto affidargli una storia di Tex. Per la Casa editrice di via Buonarroti ha finito invece per fare qualche escursione estemporanea con Dylan Dog e realizzare due albi della serie "I grandi comici", scritti per lui da Bonvi. Si diceva che il volume "Nel segno di Cavazzano (uscito in occasione di Lucca Comics & Games del 2022 insieme a un voluminoso saggio sul disegnatore, sempre targato Bonelli), raccoglie tre episodi. Due di questi erano già stati pubblicati in precedenza, uno su "Dylan Dog Color Fest" n° 4 ("Manichini", testi di Faraci, 2010) e uno su "Grouchomicon ("Una scatola di polvere", testi di Artibani, 2017). Il terzo racconto, quello che apre il volume, "Stardust" (testi di Artibani), è inedito. Umorismo, genialità, e talento da vendere rendono il volume (arricchito da una prefazione e da una postfazione di Graziano Origa) una gioia per gli occhi, per il cuore e per la mente. Non si tratta solo di mescolare horror e comicità per far la parodia delle storie di paura, cosa che diverte sempre ma che è, tutto sommato, ciò che ci si aspetta. C'è di più: c'è poesia, c'è satira, c'è avventura, ci sono trame e personaggi interessanti. In "Stardust"(la mia storia preferita), che personaggi, poi: vedere per credere. "Una scatola di polvere" deve forse qualcosa a Oscar Wilde ("Il fantasma di Canterville") ma lo spunto si adatta benissimo a Groucho che indaga su un casa infestata al posto di Dylan Dog. "Manichini" è la più dylaniata delle tre avventure, ma Faraci e Cavazzano se la cavano benissimo a sclavizzare.
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