Jean Giono
Tullio Pericoli
L'UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI
Salani Editore
cartonato, 64 pagine
16.80 euro
Pubblicato nel 1953, "L'uomo che piantava gli alberi" raccontanta una storia che comincia prima della Grande Guerra e finisce nel 1947 con la morte del protagonista, il pastore solitario Elzéard Bouffier. In tutto sono una ventina di pagine appena, tradotte però in tutto il mondo con grande successo e, in questa bella edizione della Salani, illustrate da par suo da Tullio Pericoli (le sue tavole però sono poste tutte in fondo al testo, raddoppiando lo spessore del volume, come se si trattasse di due libri separati: questo, secondo me, è un peccato: racconto e illustrazioni avrebbero dovuto essere fuse in un unicum). La sensazione che si ha è che la storia sia vera: l'io narrante, un camminatore solitario che incontra per caso il pastore durante una sua lunga escursione nell'alta Provenza, pare essere lo stesso Giorno e all'esistenza di Bouffier fa a tal punto piacere credere che non si fatica a immaginare il racconto come reale. Nel 1957, però, lo scrittore ha rivelato che no, non è così: "Mi dispiace deludervi, ma Elzéard Bouffier è un personaggio inventato. L'obiettivo era quello di rendere piacevoli gli alberi, o meglio, rendere piacevole piantare gli alberi". Intento perfettamente riuscito. Elzéard ogni giorno della sua vita, da quando si è ritirato in eremitaggio sulla montagna dopo la morte della moglie, pianta cento piantine di albero sulle nude e brulle cime che l'uomo ha lasciato deforestare e che per questo sono state abbandonate dai suoi abitanti dopo che è venuta a mancare anche l'acqua non più trattenuta dalle foreste. In trent'anni ha fatto crescere una selva di chilometri e chilometri di estensione che ha riportato la vita nella regione, modificandone il regime idrico e il clima. Bellissimo leggere la favola di come ci sia riuscito.
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