venerdì 1 settembre 2023

PUNTO CRITICO

 

 
 
Michael Crichton
PUNTO CRITICO
Thriller - Garzanti
Collana Narratori Moderni
Prima edizione -  maggio 1997
cartonato – Lire 32.000


Con la solita, consumata abilità (quella a cui dobbiamo “Jurassic Park” e “Sol Levante”),  Michael Crichton (1942-2008), regista, sceneggiatore cinematografico e autore di bestseller, imbastisce una trama intrigante imperniata sulle indagini svolte all’interno della Norton, una casa costruttrice di aeroplani, riguardo a un incidente aereo svoltosi durante un volo da Hong Kong a Denver. Un improvviso scuotimento del velivolo, durato vari minuti ma fortunatamente conclusosi con il riassetto e il normale atterraggio dell’apparecchio a Los Angeles, provoca due morti a bordo e decine di feriti. Nessuno sa spiegare le cause dell’incidente, ma naturalmente viene messa sotto accusa l’azienda che produce l'ereo. Casey Singleton, funzionaria della Norton, è incaricata di appurare l’accaduto, e deve farlo in brevissimo tempo perché il caso sta montando nel vortice tritatutto del sistema dei media, dove giornalisti senza scrupoli speculano sulle notizie, non interessati alla verità dei fatti ma guardando unicamente all’audience. Ma nello stesso tempo, qualcuno all’interno della stessa Norton rema contro l’indagine, perché c’è chi ha venduto dei segreti di progettazione alla concorrenza; e certamente non vogliono appurare la realtà dell’accaduto neppure i dirigenti della compagnia aerea orientale a cui appartengono i membri dell’equipaggio, che hanno un segreto da nascondere. Crichton dimostra di conoscere bene sia i meccanismi dei media del suo tempo (denunciando il perverso meccanismo dell’informazione televisiva) sia le dinamiche che regolano o regolavano i rapporti fra le compagnie aeree, le aziende costruttrici, le autorità di controllo. E davvero ben spiegati sono i dettagli tecnici  sul funzionamento degli aeroplani, che l’autore descrive come oltremodo sicuri nonostante il suo romanzo cominci con un incidente: l’indagine di Casey Singleton dimostra infatti che alla base del disastro aereo c’è (come quasi sempre anche nella realtà) l’incuria degli uomini. Tuttavia, mancando un disastro vero e proprio, il romanzo sembra minimalista e tutto sommato sembra (a torto) che non ci sia una sufficiente posta in gioco.

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