lunedì 5 febbraio 2024

DOCTOR NEWTRON

 

 

 
 
Dario Bressanini
DOCTOR NEWTRON
Feltrinelli Comics
brossurato, 2013
208 pagine, 22 euro


Il Dario Bressanini che non ti aspetti: tutti lo conosciamo come docente universitario (insegna chimica) e divulgatore scientifico, ed eccolo invece proporsi come super appassionato e grande esperto di comics e in particolare di supereroi. “La scienza nel fumetto” è in realtà un sottotitolo fuorviante, dato che si parla del rapporto, interessante da scoprire, fra il progresso scientifico e l’evoluzione delle caratteristiche dei fumetti supereroistici statunitensi. Quindi non si parla delle tematiche scientifiche nelle storie di personaggi italiani (come Zagor che incontra Darwin o Martin Mystère e i suoi rapporto con il MIT), o la fantascienza nella BD francese (Yoko Tsuno, Valerian). Però, capito questo, e per capirlo basta in effetti guardare l’illustrazione di copertina che raffigura appunto la sagoma di un supereroe, il saggio di Bressanini è non solo molto chiaro e ben informato (il talento di divulgatore dell’autore si conferma anche al di fuori del suo tradizionale ambito di competenza accademica), ma estremamente brillante grazie anche a una trovata che ha del geniale. Non credo di rivelare niente che comprometta, spoilerando troppo, ciò che viene annunciato a pagina 201, dopo le parole “è arrivato il momento di mettere tutte le carte sul tavolo, anche se sono certo di non stupire i lettori più attenti”. Del resto, non può restare stupito chi abbia dato un’occhiata alla quarta di copertina. Però, nel caso vi piaccia leggere “Doctor Newtron” e farvi cogliere di sorpresa premetto (spoiler) che sto per rivelarvi qual è il colpo di scena che fa allargare un sorrisone da orecchio a orecchio. Dunque: si è detto che Bressanini segue e analizza le caratteristiche dei supereroi in rapporto alle scoperte scientifiche e l’evoluzione del sentire comune (chiamiamolo così) al riguardo. Per esempio: ai tempi di Superman gli scienziati erano perlopiù mad doctors desiderosi di conquistare o distruggere il mondo, poi con l’avvento dei Fantastici Quattro la scienza protegge invece il mondo da chi lo vuole distruggere o conquistare. Ci sono periodi in cui è più forte l’eco della Guerra Fredda e della minaccia nucleare e quindi gli scienziati sono alleati dei supereroi al servizio dell’esercito, del governo, della Nazione. Poi sia i tempi cambiano e si fanno problematici sia il dibattito etico sul razzismo o sulla difesa delle minoranze che le tematiche affrontate dagli sceneggiatori della Marvel o della DC così come i dubbi degli scienziati sulla moralità dei loro esperimenti. Tutti questi cambiamenti vengono dimostrati e seguiti grazie a undici storie a fumetti aventi per protagonista un supereroe nato nel 1947, il Doctor Newtron. Sia il personaggio in sé (origini, costume, superpoteri, psicologia), sia il tipo di avventura di cui è protagonista, sia lo stile dei disegni (struttura delle tavole, colorazione, segno grafico) che delle sceneggiature cambiano di volta in volta, man mano che leggiamo una storia del 1950 (horror), del 1954 (sottoposta al Comics Code), del 1961 (con le radiazioni cosmiche), del 1970 (che indaga sul contesto sociale), del 1990 (che tratta di biotech) e via dicendo. Leggere i racconti a fumetti che esemplificano perfettamente ciò che viene spiegato nella parte saggistica è entusiasmante. Ma se il Doctor Newtron è un personaggio che ha attraversato i decenni rinnovandosi continuamente, perché il suo nome ci giunge nuovo? Perché in realtà non è mai esistito. Bressanini lo ha ideato appositamente per questo volume, sceneggiandone le avventure come un navigato professionista, e affidandone i disegni a Luca Bertelè, Maurizio Rosenzweig, Biagio Leone, Giuseppe Gho, Stefano Landini, Daniel Stella e Andrea Giannini. Bene, bravi, bis.

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