Tebo
LA GIOVENTU’ DI MICKEY
Panini Comics
cartonato, 2023
80 pagine, 16.50 euro
Sempre deliziosi i volumi (veri e propri grahic novels) editi Oltralpe dalla Glénat in accordo con la Disney. Si tratta di cartonati da libreria nel classico formato “alla francese” affidati ad artisti a cui è concessa la facoltà di uscire, utilizzando il buon senso, dai paletti dell’ortodossia disneyana interpretando, o reinterpretando, i personaggi legati ai microcosmi di Topolinia e Paperopoli, perlopiù rifacendosi ai cartoni animati o alle strisce delle origini. Ne abbiamo già parlato in questo spazio, per esempio qui e qui (cliccate sui “qui” colorati se volete leggere come). La reinterpretazione di Topolino da parte di Tebo (Caen, 1972) è piuttosto libera, rispetto al Mickey Mouse della tradizione: diciamo che un “altro” topo, anche se lo spirito avventuroso dei primi cartoni animati e delle prime strips è riconoscibile (come riconoscibili sono Minni, Gambadilegno, Pippo e Paperino che compaiono nel racconto). La prima stranezza è vedere un Topolino ormai vecchio che racconta la propria gioventù al pronipote Norberto, facendo sorgere nel ragazzino (sveglio ma disposto a farsi incantare dalla narrazione) il dubbio che il prozio si stia inventando tutto. A proposito di invenzioni, il Mickey di Tebo è un fantasioso inventore (di una pistola sparamaionese, di un casco a elica antipioggia, di un sommergibile il cui pilota viaggia a testa in giù, di un macchinario per fabbricare la cioccolata…), il che mi pare sia una trovata inedita che offre lo spunto per una serie infinita di gag attraverso gli anni che vanno dall’epoca del Far West fino a quella dell’esplorazione della Luna, passando attraverso la Prima Guerra Mondiale e il Proibizionismo (è vietato il cacao). Gag, va detto, molto divertenti. I disegni sono lontani dallo standard disneyano ma assolutamente deliziosi ed efficaci. Insomma, lettura consigliata a pieni voti anche ai lettori di provata fede Disney.
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