Alfredo Castelli
49 STORIE BREVI
Allagalla
Cartonato, 2023
320 pagine, 45 euro
Come giustamente fanno notare Matteo Pollone e Roberto Guarino nella loro introduzione al volume, “quando, nel 1982, comincia a uscire Martin Mystère, Alfredo Castelli ha trentacinque anni e alle spalle un numero di sceneggiature e di collaborazioni editoriali che da sole varrebbero un’intera carriera”. L’autore aveva infatti iniziato a pubblicare le sue storie fin dal 1965, appena diciottenne (facendo partire il conto da quelle realizzate professionalmente), essendo lui nato nel 1947. Nel momento di dare alle stampe il primo albo del suo Detective dell’Impossibile, Castelli poteva fregiarsi di un curriculum in cui figuravano fumetti dei generi più diversi realizzati per Diabolik, il Monello, Topolino, Horror, il Giornalino, il Corriere dei Piccoli, il Corriere dei Ragazzi, SuperGulp, ma anche per testate straniere. Per non parlare degli articoli e dei saggi scritti, delle esperienze come inventore di fanzine e di riviste o di redattore fac-totum in varie Case editrici. Per Sergio Bonelli aveva scritto vari episodi di Zagor e un volume della collana “Un uomo, un’avventura”. Anche dopo il varo di Martin Mystère, tuttavia l’iperattività castelliana non avrebbe trovato sosta, né la sua vulcanicità creativa sarebbe venuta meno. Il volume edito da Allagalla “49 storie brevi”, curato dallo stesso Castelli (che commenta ogni singolo racconto), raccoglie una selezione di una cinquantina di short stories apparse tra il 1971 e 1978 sul Giornalino, il Corriere dei Ragazzi e SuperGulp. Tutte (tranne una, la prima) rappresentano esempi di graphic journalism, genere in voga sulle riviste per ragazzi dell’epoca, e sono basate su episodi storici (soprattutto quelle scritte per Il Giornalino) o fatti di cronaca (soprattutto quelle scritte per il Corriere dei Ragazzi). Si tratta dunque di racconti liberi, realizzati da Castelli mentre portava avanti anche serie con personaggi fissi, come “Gli aristocratici” o “L’Ombra”. C'è, evidentemente, un fine didattico o divulgativo dietro ogni storia, ma l'intento non inficia l'approccio accattivante e contagiosamente curioso dell'autore all'argomento affrontato. Stupisce il gran numero di illustratori che affiancano lo sceneggiatore: disegnatori di ottimo, se non straordinario livello, come Sergio Toppi, Attilio Micheluzzi, Aldo Di Gennaro, Franco Caprioli, Ruggero Giovannini, Alarico Gattia, Sergio Zaniboni, Mario Uggeri. Ma ci sono anche i nomi di alcuni che Castelli avrebbe portato con sé nello staff di Martin Mystère, come Giancarlo Alessandrini, Franco Devescovi, Sergio Tuis, Paolo Ongaro. Il disegnatore più sorprendente, rappresentato con ben cinque racconti, è sicuramente Bonvi.
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