venerdì 9 settembre 2016

ANIMA



ANIMA
di Paolo Eleuteri Serpieri
Lo Scarabeo
2016, cartonato, 80 pagine

Una procace ragazza bionda che vive in un mondo diverso dal nostro, si sveglia nella sua capanna e salita a cavalcioni di un grottesco mostro volante esplora la foresta sottostante la sua rupe. Atterrando per rinfrescarsi, va incontro a un susseguirsi di avventure fantastiche (erotiche, drammatiche, divertenti, orrorifiche, oniriche). Il tutto, raccontato dall'autore senza neppure un balloon. Il Serpieri "verboso" dei precedenti volumi di Druuna qui sceglie di narrare senza ricorrere alle parole e si fa comunque capire benissimo, incantando come sempre i suoi lettori. Già, ma che c'entra, appunto, Druuna? In copertina compare infatti la dicitura "Druuna Zero". Quindi dovremmo essere di fronte a una sorta di prequel. In effetti è proprio così, ma per scoprire come stanno realmente le cose dobbiamo aspettare il sorprendente finale. L'autore e l'editore hanno chiesto al sottoscritto una prefazione, che è stata tradotta in apertura di volume in tedesco, inglese e spagnolo. Nella mia introduzione, intitolata "Storie a forma d'elefante", collego quest'opera di Paolo Eleuteri Servirei con la “rivoluzione umanoide” propugnata a partire dal 1975 sulle pagine della rivista “Métal Hurlant”. Les Humanoides Associés, ovvero Gli Umanoidi Associati, erano un gruppo di autori francesi nato nel 1974 e costituito da Jean Giraud (alias Moebius), Philippe Druillet, Jean-Pierre Dionnet e Bernard Farkas, divenuti editori di se stessi. Dichiarò Moebius: «Non c’è alcuna ragione perchè una storia sia come una casa con una porta per entrare, delle finestre per guardare gli alberi e un camino per il fumo. Si può benissimo immaginare una storia a forma di elefante, di campo di grano, o di fiammella accesa». Insieme a Moebius, Druillet e gli altri inventano un nuovo modo di fare fumetto, i cui capisaldi vengono elencati in un celebre manifesto, dove l'estro grafico prevale sulle istanze della sceneggiatura e cominciano a sperimentare nuovi modi per fare fumetto, basati sulla dissoluzione dell’intreccio, della verosimiglianza e della struttura logica. Si dissolvono anche i confini tra i generi. E’ a questo tipo di poetica che Paolo Eleuteri Serpieri si richiama realizzando “Anima”, ovviamente rielaborando le esperienze altrui attraverso il proprio, originale e personale estro artistico e creativo. Il tutto senza bisogno di parole, contando sulla forza (talvolta, sulla potenza) delle sole illustrazioni. I disegni di Serpieri, per quanto ricchissimi al punto da dare l’illusione che niente sia lasciato all’immaginazione del lettore, in realtà sono massimamemte evocativi: catturano a tal punto da trascinarci nelle pagine e farci sentire suoni, odori, sapori, sensazioni tattili. Per di più, alla fine non mancherà la sorpresa di vedere chiudere un cerchio di cui non sospettavamo neppure l’esistenza (un vero gioco di prestigio), perché se si è in grado di creare un universo, si può anche, con lo stesso potere, chiudere quell’universo dentro un altro.

1 commento:

  1. Il fatto è che questo tipo di narrazione di Moebius e co. la trovo a volte un po indigesta. Non che non apprezzi certe cose, ma una storia fatta interamente così... boh!

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