sabato 7 luglio 2018

LE GRANDI FAVOLE DI WALT DISNEY





Walt Disney
SILLY SYMPHONIES
LE GRANDI FAVOLE DI WALT DISNEY
Mondadori
cartonato, 1981
240 pagine, 30.000 lire

Quando, nel 1927, il cinema venne rivoluzionato dall'avvento del sonoro (accadde con il film "The Jazz Singer"), l'allora ventiseienne Walt Disney intuì immediatamente che musica e parole avrebbero potuto arricchire anche i cortometraggi animati che stava producendo, e provvide a dare personalmente la voce al suo Topolino. Il successo del personaggio aumentò a dismisura, perché la sonorizzazione si prestava a rendere ancora più godibili i cartoons, che anzi potevano giocare sugli effetti sonori ancor di più delle pellicole con attori in carne e ossa. Così, nel 1929 Disney mise in produzione una serie di corti di cui proprio la musica fosse la protagonista: il primo fu "The Skeleton Dance", curato da Ub Iwerks, basato sulla "Marcia dei nani" di Grieg: quattro scheletri usciti da un cimitero si esibivano in una serie di buffi balletti, salvo poi rientrare nelle loro bare. Tra il 1929 e il 1932 gli Studi Disney produssero ventotto di questi corti in bianco e nero, chiamati Silly Symphonies. Successivamente venne adottato il colore. In tutto, le Silly furono settantasei, durando fino al 1939 e vincendo otto Oscar. Se le prime Symphonies tendevano a suscitare emozioni grazie alla visualizzazione di quanto suggerivano le musiche scelte per fare da perno (come nel lungometraggio "Fantasia"), successivamente si puntò anche sul racconto di vere e proprie storie con una trama, pur narrata con il supporto fondamentale della musica, e quindi si usarono favole classiche (Il brutto anatroccolo, La cicala e la formica) o storie originali. Il volume "Le grandi favole di Walt Disney", libro strenna di grande formato della Mondadori datato 1981, propone una selezione di trame delle Silly Symphonies adattate a fiabe per bambini, con immagini tratte dai cartoni animati a colori a illustrare i brevi testi. Troviamo appunto gli adattamenti delle novelle della tradizione e il racconto delle vicende nate invece negli Studios. Una interessante introduzione e una cronologia delle animazioni aprono e chiudono il libro. Probabilmente i bambini, a cui venne destinato il volume, avranno apprezzato. Noi cultori disneyani avremmo preferito un librone in cui le Symphonies venissero analizzate una per una e in cui la scelta dei fotogrammi fosse migliore (la qualità della riproduzione non è particolarmente entusiasmante). Ma, del resto, non era questo l'intento dei curatori.

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