venerdì 6 luglio 2018

IO E LEI



Edoardo Boncinelli
IO E LEI
Guanda
brossurato, 2017
192 pagine, 14 euro

Lui è Edoardo Boncinelli, classe 1941, genetista, uno dei più famosi e importanti biologi italiani, titolare di una rubrica fissa sul mensile "Le Scienze". Lei è la morte. "Io sono la mia coscienza", scrive lo scienziato, convinto pertanto che lui e la morte realmente non si incontreranno mai perché giungendo lei, lui se ne andrà. "Nella mia mente la morte non c'è, mentre c'è tanta, troppa vita. Questo non mi impedisce di meditarci sopra, anzi me lo facilita", dice Boncinelli. Ed eccolo dunque a proporci le sue riflessioni di uomo e di scienziato non credente: "Non ho mai creduto neppure un po', fin da quando mi ricordo, in n nessuna forma di religiosità. L'uomo si è costruito la religione immaginando l'esatto opposto della realtà, per compensarne i gravissimi difetti. Agli esordi della mia avventura intellettuale, il primo problema che mi venne in mente fu: perché mai Dio ci ha creati? La risposta del catechismo era, allora, che ci ha fatto per amore. Amore di che e di chi, per Lui che è l'Essere prefettissimo? Io Lo immaginavo superiore, onnisciente e onnipotente; non poteva avere quindi un di più o un di meno di amore. E poi chi lo autorizzava a pensare che le sue creature ne sarebbero state contente? Io certo non lo ero e comunque dubitavo che lo fossero anche altri, che infatti non facevano che lamentarsi. Che lo avesse fatto per bisogno di amore mi riusciva difficile da pensare. Come può aver bisogno di amore un ente perfetto e compiuto in se?". Altrettante perplessità suscitano in Boncinelli l'idea di onniscienza e onnipotenza (come può Dio voler fare una cosa e non farla nell'attimo stesso in cui la vuole e dunque volendo in un certo momento qualcosa che prima non voleva?) ma anche il concetto di Dio personale. Analizzando i propri dubbi, le riflessioni portano lo scienziato a scartare l'idea di una vita dopo la morte. Seguono poi pagine sulla definizione di vita dal punto di vista biologico (interessantissime quelle su gli esseri viventi che vivono lottando quotidianamente contro l'entropia a cui tende l'universo, "espellendo disordine" da se stessi, pompando "informazione"). Altrettanto interessanti le parti sulla spiegazione scientifica della morte: la natura è interessata unicamente a tenerci in vita, sani e robusti, fino all'età della riproduzione (dai 15 ai 30 anni), dopo non siamo programmati per resistere oltre. Se ci riusciamo, è tutto grasso che cola. Non mancano le riflessioni sull'etica, il comportamento e la morale. Boncinelli è convinto che il "comportarsi bene" non sia affatto conseguente alle regole dettate dalla religione. "Che merito ci sarebbe a comportarsi bene solamente per paura di una punizione di natura superiore? Anzi, se Dio non c'è ci corre l'obbligo di occuparci noi delle cose del mondo, come individui e come società. E' nella vita che si manifesta e si realizza la nostra idea della vita, e in niente altro".

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