mercoledì 2 giugno 2021

FÉLICIE

 

 



Georges Simenon
FÉLICIE
Adelphi
2001, brossura
140 pagine, 9.50 euro


“E allora lui la rivedeva, sottile, con i suoi vestiti chiassosi, i grandi occhi color nontiscordardimé, il naso impertinente, e il cappello poi, quel terrificante cappellino rosso piazzato in cima alla testa con una lunga penna verde cangiante infilzata come una freccia”: così, all’inizio del romanzo, Simenon fa il ritratto di Félicie, la ragazza coprotaginista, con Maigret, del ventiquattresimo poliziesco della serie dedicata al commissario parigino, scritto nel 1942 e pubblicato nel 1944. Commissario alquanto burbero ma che, a dire il vero, questa volta sembra intenerirsi, quasi sedotto dal carattere impossibile e dagli atteggiamenti imprevedibili di una giovane donna impertinente, da cui sembra difficilissimo riuscire a cavare qualunque informazione sull’omicidio del vecchio a cui fa da cameriera, Jules Lepie, detto “Gambadilegno”. Omicidio su cui sa indubbiamente molto più di quel che dice, ma come farglielo dire? Uno dei titoli con cui è strato tradotto in italiano il titolo originale francese “Félicie est là” è “La ragazza di Maigret”, molto efficace nel far dubitare se il commissario non sia sul punto di perdere la testa per la fanciulla, dato che, contro ogni previsione, sceglie di condurre le indagini restandole appiccicato addosso, in un paesino di campagna, invece che gestirle da Parigi. E che dire del suo rimandare il ritorno dalla moglie, comprare una aragosta per cenare con lei, pretendere di trascorrere la notte in casa sua e spiarla di notte mentre dorme, addirittura farle trovare la colazione pronta. “Io la detesto”, dice Fèlicie più volte a Maigret, salvo poi tenerlo sottobraccio e chiederle di proteggerla. “Io invece la adoro”, risponde il commissario che, dopo essersi più volte indispettito per dei brutti tiri che lei gli ha giocato, ha finito per esserne irretito. Fino a certo punto, perché poi si scopre che Maigret ha avuto ragione nel restarle accanto nottetempo, e che nonostante tutti i tentativi di sviare le indagini ha capito perfettamente cosa si nasconde nel cuore della ragazza. Già: chi protegge Fèlicie? Perché non vuol dire ciò che sa, anche quando evidente che l’omicidio di Lepie l’ha trascinata suo malgrado in un gioco più grande di lei? Fèlicie vive in un mondo tutto suo, si aggrappa a storie che nascono nel suo cervello per farle compagnia, sogna in grande e vive in piccolo… e anche noi, come Maigret, finiamo per adorarla.

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