martedì 1 giugno 2021

MAIGRET E I TESTIMONI RECALCITRANTI

 
 

 
Georges Simenon
MAIGRET E I TESTIMONI RECALCITRANTI
Adelphi
2006, brossura
160 pagine, 10 euro


Ipnotico e intrigante come tutte le inchieste di Maigret, questo cinquantatreesimo romanzo dedicato al burbero commissario del Quai des Orfèvres, sede della polizia parigina. Venne pubblicato per la prima volta nel 1959, ma fu ma scritto in Svizzera nel 1958. Ci sono, però, alcune particolarità che lo distinguono dagli altri. Innanzitutto mettono malinconia i riferimenti al pensionamento del poliziotto, che sa di essere al termine della sua carriera (gli mancano due anni al congedo), comincia a sentirsi vecchio e vede attorno a sé tutti i segni dei tempi che cambiano. Uno di questi è un giovane giudice istruttore, Angelot, che lo marca stretto, quasi lo asfissia, per imporgli nuove regole e nuove procedure che contrastano il “metodo Maigret”. Il commissario capisce di non avere più la libertà di un tempo, di non poter condurre gli interrogatori a modo suo, di dover rinunciare ai colpi di teatro tesi a incastrare i colpevoli. Gli si chiede un rigido formalismo, con la sudditanza dell’investigatore nei confronti del magistrato. Tuttavia, Maigret riesce comunque a dare dei punti ad Angelot. Straordinaria resta l’abilità di Simenon di descrivere ambienti, personaggi, atmosfere: in questo caso è davvero inquietante la casa della famiglia Lachaume, i cui membri vivono in un clima fatiscente dopo anni in cui il Biscottificio che porta il loro nome (un tempo sulla cresta dell’onda in società e nel mondo degli affari) è andato via via decadendo, fino a giungere sull’orlo del fallimento, nonostante gli sforzi per non far trasparire la catastrofe. Il titolare dell’azienda, Léonard, viene ucciso nottetempo con un colpo di pistola ma nessuno dei suoi famigliari, che pure dormivano in casa con lui, sembra aver sentito nulla, neppure lo sparo. Sostengono la tesi di un ladro introdottosi nella loro proprietà, che avrebbe ucciso dopo essere stato scoperto. Maigret non la beve: del resto, l’estrema reticenza dei congiunti della vittima non può non destare sospetti. Ci sono un paio di bei personaggi femminili, in questa storia, che tiene incollati dalla prima all’ultima pagina.

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