mercoledì 20 ottobre 2021

JUSTICE FARM

 
 

 
 
 
Marco Cannavò
Marina di Luzio
JUSTICE FARM
Bimbogiallo Edizioni
2019, brossurato
60 pagine, 14.90 euro


Il 14 giugno 1944 i tedeschi di stanza a Orvieto lasciarono la città in ritirata, pressati dall'avanzata delle truppe alleate che, dopo aver liberato Roma, erano giunte alle falde della rupe su cui sorge l'abitato. Una delle ultime vittime dei nazisti fu un bambino di cinque anni, Sergio, ucciso da proiettile destinato al fratello più grande che lo accompagnava. Il padre di Sergio, Orlando, è il bisnonno di Marco Cannavò, sceneggiatore orvietano di fumetti (classe 1974), editore in proprio, organizzatore di eventi legati alla Nona Arte, il quale ha voluto narrare con un graphic novel uno degli episodi minimi e sconosciuti di cui è costellata ogni guerra. La morte del piccolo Sergio è solo un tassello di una storia più ampia, quella dell'occupazione nazista di una fattoria, "Al Monticello", depredata per mesi di ogni scorta alimentare, vista però con gli occhi (questa la scelta del narratore) degli animali da cortile, capitanati da cane pastore Bruce, che ha un fiero rivale nel doberman dei tedeschi (metafora efficacissima del nazismo). Come ne "La fattoria degli animali" di Orwell, le bestie allevate dalla famiglia di Orlando parlano e tengono consiglio fra loro. Cannavò fa vestire loro i panni di superoeroi giustizieri (è alla "Justice League" che fa riferimento il titolo), e viene da pensare anche ai Musicanti di Brema dei Fratelli Grimm (un asino, un cane, un gatto e un gallo che sconfiggono i briganti). Il racconto fantastico che ne viene fuori, ispirato però da una storia vera, funziona. Anche i disegni sono funzionali, peccato solo per i colori che non rendono loro giustizia. Una intetessante postfazione, firmata dallo sceneggiatore, inquadra la vicenda nel suo contesto storico.

Nessun commento:

Posta un commento