domenica 26 febbraio 2023

PEARL

 

 
 
 
Mauro Boselli
Laura Zuccheri
PEARL
Sergio Bonelli Editore
Cartonato – 2023
52 pagine, euro 9.90
 
Una vera perla, questo Tex “alla francese” (il sedicesimo cartonato della serie iniziata nel 2015 con il volume di Paolo Eleuteri Serpieri e proseguita ospitando grandi nomi del fumetto italiano e mondiale). “Pearl” del resto è il titolo scelto da Mauro Boselli, autore dei testi, per un racconto in cui in Aquila della Notte e il fido Kit Carson si vedono rubare la scena da un altro personaggio, Pearl Hart, una figura realmente esistita, di cui ci viene raccontata un arco di vita attraverso fugaci incontri con i due ranger che, in qualche modo, segnano il suo destino. Pearl Hart Taylor, quella vera, nacque nel villaggio canadese di Lindsay, in Ontario, nel 1871 e visse fino al 1955. Molti dettagli sulla sua avventurosa esistenza sono incerti e contraddittori, ma quel che si sa combacia spesso con quanto Boselli ci narra, lavorando di fantasia sul resto. La donna divenne famosa come rapinatrice di diligenze, dopo essersi trasferita in Arizona. Nella realtà, il primo colpo messo a segno avvenne il 30 maggio del 1899 (ai danni dei passeggeri di una diligenza che viaggiava tra Globe e Florence). Siamo un po’ oltre gli anni un cui convenzionalmente si collocano le avventure di Tex, ma che importa? Pearl è adorabile anche vestita da uomo e con i capelli corti, come ce la mostra la straordinaria Laura Zuccheri e come realmente compare nelle foto d’epoca (una delle quali sfruttata in copertina). Il suo primo complice si chiamava davvero Joe Boot, e sono storici molti altri particolari raccontati nel fumetto, come il fatto che restituisse un dollaro a tutti coloro che rapinava (non era una assassina, nonostante la sua abilità con la pistola, e tutto sommato rubava per necessità – ma di certo anche per il gusto di farlo). Reale anche il ruolo che ebbe Buffalo Bill nel destino della donna. Boselli e la Zuccheri ci consegnano una storia insolita, destinata a piacere anche al pubblico femminile, compreso quello più diffidente verso il western. Oltre a Laura Zuccheri, del resto, c’è un’altra donna citata nei credits: la brava colorista Annalisa Leoni.

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