domenica 19 ottobre 2025

NELLA MENTE DEL SENSITIVO

 
 
 
 


Giulio Campaioli
NELLA MENTE DEL SENSITIVO
C1V Edizioni
2024, brossurato
170 pagine, 18.90 euro

Il sensitivo a cui allude il titolo è il piemontese Gustavo Rol (1903-1994). Si tratta di un personaggio circondato dal mistero, ritenuto possedere capacità paranormali da uno stuolo di ammiratori che frequentavano il suo appartamento in Via Silvio Pellico n° 31 a Torino, tra cui nomi illustri (quali Federico Fellini, Franco Zeffirelli, Cesare Romiti, membri della famiglia Agnelli e si dice ministri, cardinali e persino re e regine). Appartamento dove si entrava unicamente se invitati e si poteva assistere agli esperimenti del padrone di casa soltanto dopo essere stati disposti, in seguito a una attenta procedura, in punti precisi della stanza in cui questi avevano luogo. Già, perché Rol, personaggio sicuramente magnetico e carismatico, non si esibiva in pubblico davanti a chiunque, non chiedeva soldi per far sfoggio di sé, non si faceva filmare, non partecipava a programmi televisivi, e al di fuori delle sue serate private riservate ai suoi ospiti, solitamente tra i cinque e i dieci per volta,  conduceva una vita ritirata (gestiva un negozio di antiquariato e una galleria d’arte, dedicandosi lui stesso alla pittura). Il campionario fenomenologico delle sue pratiche era strabiliante: esperimenti con le carte, materializzazione di oggetti, apparizioni di scritte, chiaroveggenza, precognizioni, bilocazioni, viaggi nel passato, poteri diagnostici. Il carnet completo del paranormale. Le testimonianze di chi assisteva agli esperimenti di Rol (soprattutto di chi era già convinto dei poteri del sensitivo) riportano aneddoti straordinari. L’antiquario attribuiva le due capacità all’aiuto di quelli che chiamava “spiriti intelligenti” (non chiaramente identificabili entità evocate dal mondo dei defunti) e al suo riuscire a far parte, in determinate circostanze, di una non meglio precisata “coscienza sublime”. Cioè, non si dichiarava un illusionista, ma un paragnosta. Giulio Campaioli, classe 1999, studioso appassionato di pseudoscienze, ha dedicato a Rol la sua tesi di laurea, da cui trae origine “Nella mente del sensitivo”, saggio pubblicato nella collana “Scientia et Causa” delle Edizioni C1V, con la prefazione di Marco Ciardi, docente di Storia della Scienza presso l’Università di Firenze. Campaioli si propone di condurre un’indagine “imparziale”, differenziandosi dagli apologeti più entusiasti e acritici ma anche dagli scettici per partito preso (tra i quali annovero me stesso), inserendosi nell’ambito di una affollatissima bibliografia. Quel che lascia perplessi a lettura ultimata è il giudizio finale: lo studioso non sembra prendere una precisa posizione che sia frutto della sua pur dettagliata analisi, e scrive: “non riesco ad affermare con certezza se Rol sia stato un autentico sensitivo o un abile illusionista”. Purtroppo non è possibile, in scienza e coscienza, non giungere a un verdetto definitivo, perché o si crede che esistano gli “spiriti intelligenti” e la “coscienza sublime” e che qualcuno possa bilocarsi e viaggiare nel passato, o si ritengono queste narrazioni pura fantasia (non necessariamente degli imbrogli, ma parte di uno spettacolo). Peraltro Campaioli elenca una per una le tante ragioni degli scettici: il rifiuto di Rol di replicare i suoi “numeri” sotto il controllo di verificatori (come proposto da Piero Angela); l’attenta preparazione preventiva della stanza degli esperimenti; l’incoerenza e talvolta la non attendibilità delle testimonianze; lo svolgimento al buio e con luce controllata di alcuni “prodigi”, il sottrarsi del sensitivo a riprese fotografiche e video così come al confronto con dei prestigiatori (venne sfidato da James Randi e da Silvan); la ripetizione dei “fenomeni” da pare di numerosi illusionisti che si dicevano in grado di eseguire trucchi con risultati del tutto simili a quelli dell’antiquario di Via Pellico. Il saggista giunge fino a spiegare egli stesso le tecniche di illusionismo della maggior parte dei numeri eseguiti da Rol per i suoi ammiratori. Ora, se è chiara la natura di giochi di prestigio di molti di essi, non si può attribuire al soprannaturale l’eventuale casistica da approfondire. O si deve ritenere che gli “spiriti intelligenti” siano intervenuti in certi casi (quelli ritenuti da alcuni “inspiegabili”) e non in altri? Aggiungo una considerazione del tutto mia, basata su una riflessione personale scaturita dalla lettura: possibile che delle entità sublimi, quelle con cui Rol si diceva in contatto, accettassero di aiutarlo nei giochi con le carte? Insomma, avrebbero potuto manifestarsi con modalità più serie, invece di far comparire i due di picche nelle tasche degli spettatori. Che i fantasmi abbiano ancora voglia di una partita a briscola, nell’aldilà? Naturalmente gli “spiriti intelligenti” più intelligenti preferiranno lo scopone scientifico, ma non infieriamo. Cito le parole con cui Campaioli chiude il suo libro: “Al termine di questa indagine il lettore ha quindi due strade davanti a sé: astenersi dal giudizio sul caso, data l’impossibilità di darne una risposta certa, oppure sostenere una delle due teorie sulla natura dei poteri di Rol. Qualunque sia la scelta che compirà, essa dovrebbe essere il risultato di una riflessione scevra da ogni pregiudizio, non di un atto di fede”. Il punto è che la “risposta certa” è tutt’altro che impossibile, e che esistono prove del tutto convincenti sul fatto che i “poteri” di Rol fossero unicamente frutto di uno straordinario talento di illusionista, maturato grazie al sempre più forte desiderio di sbalordire gli astanti radunati a casa sua. Ambizione, questa, che motiva tutti gli illusionisti del mondo, da Houdini a Raul Cremona. Per stupire il suo pubblico, David Copperfield ha persino dovuto volare e spostare la Statua della Libertà. Gustavo Rol non ha mai neppure provato a smuovere la Mole, nonostante l’aiuto dei suoi amici spiriti.



Nessun commento:

Posta un commento