mercoledì 15 ottobre 2025

I MILANESI AMMAZZANO AL SABATO

 

 


 
Giorgio Scerbanenco
I MILANESI AMMAZZANO IL SABATO
Garzanti
2014, brossura
200 pagine, 8.90 euro


“Scerbanenco sapeva ricostruire i meccanismi imperfetti che portano una persona a compiere un crimine”, scrive Piero Colaprico (il cui giudizio è riportato in quarta di copertina). Non solo, aggiungo io: Giorgio Scerbanenco (1911-1969) era uno scrittore in grado di ricostruire qualunque tipo di meccanismo psicologico e di rappresentare le più diverse realtà con l’efficacia e il talento non soltanto del grande narratore, ma anche dell’affabulatore versatile capace di spaziare attraverso i generi più diversi, nobilitando da par suo quelli considerati di minor pregio. E’ sbagliato, infatti, considerarlo soltanto un autore di gialli, o meglio di polizieschi o di noir. Il lungo elenco dei suoi libri comprende anche romanzi sentimentali o addirittura western. Non c’è dubbio, tuttavia, che sia stato il personaggio di Duca Lamberti a dare a Scerbanenco una grande, seppur tardiva, popolarità. In tutto, le avventure del medico milanese radiato dall’Ordine per aver praticato una eutanasia e poi diventato un poliziotto, sono soltanto quattro. La morte prematura colse il suo creatore lo stesso anno, il 1969, in cui riuscì a dare alle stampe il quarto titolo, appunto “I milanesi ammazzano al sabato”. Il primo episodio della serie, “Venere privata”, era uscito soltanto tre anni prima, nel 1966. Avevano fatto seguito “Traditori di tutti” e “I ragazzi del massacro”. Di Scerbanenco e di Duca Lamberti abbiamo parlato a lungo in questo blog, perciò chi volesse approfondire l’argomento non ha che da cliccare sui titoli colorati, con il link alle singole recensioni. Probabilmente, dei quattro, è proprio “I milanesi ammazzano al sabato” il romanzo meno riuscito, e chissà se è soltanto una mia suggestione quella di leggere fra le righe l’ansia dello scrittore di riuscire a completare l’opera, lasciando qua e là perfino i segni di una mancata revisione. Tuttavia, Scerbanenco non delude neppure quando va di fretta e il livello resta alto. L’indagine di Duca Lamberti, che si svolge tra Milano e Lodi, riguarda la scomparsa di una giovane donna affetta da un ritardo mentale, Donatella Berzaghi, costretta alla prostituzione e poi trovata poi morta (uccisa in modo orrendo, bruciata viva all’interno di un covone di paglia). C’è però chi cerca di arrivare prima di lui a mettere le mani sugli assassini: il padre della ragazza. I quattro romanzi con protagonista Duca Lamberti portano avanti anche le vicende personali e sentimentali del problematico personaggio, come la sua storia d’amore con Livia Ussaro, del cui volto sfregiato si sente responsabile, o come l’eredità morale del padre poliziotto o le conseguenze della scelta del medico di aiutare una malata terminale a porre fine alle sue sofferenze. Nel finale de “I milanesi uccidono al sabato” giunge la riabilitazione dell’Ordine che lo aveva radiato, e resta il dubbio se Duca tornerà a indossare il camice bianco o se invece continuerà a fare il poliziotto.


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