Mauro Boselli
Bruno Brindisi
I DUE DISERTORI
Sergio Bonelli Editore
Cartonato, 2019
320 pagine, euro 28
Nel novembre 2018, la Sergio Bonelli Editore ha affiancato alla collana regolare dedicata a Tex (il ranger creato nel 1948, dunque settanta anni prima, da Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini, il più longevo tra i fumetti italiani) una nuova serie mensile intitolata “Tex Willer”, che propone storie diverse e inedite rispetto alla testata madre. A caratterizzare la seconda collana rispetto alla prima sono essenzialmente tre elementi: il Tex di cui si narrano le avventure è più giovane di vent’anni circa rispetto all’altro; la narrazione è più veloce e concitata (quasi un ritorno alle origini, quando i tempi dell’azione erano dettati dal formato a striscia); le pagine di ogni numero sono soltanto 64 (contro le 110 del formato classico). Dunque “Tex Willer” garantisce una lettura agile e veloce, in linea con i tempi di fruizione medi di ogni contenuto di fiction dei giorni nostri, veicolati dai social o dalle piattaforme in Rete. Siccome il giovane Tex ha vent’anni mentre il Tex della tradizione ne dimostra una quarantina, anche il suo carattere è più brusco e spavaldo, irruente a tratti, spericolato in altri, pur risultando assolutamente riconoscibile. Anche il Tex della prima striscia di Bonelli e Galleppini era e sembrava, tutto sommato, più giovane rispetto a quello che abbiamo visto maturare nei decenni successivi, per cui si può dire che “Tex Willer” narra avventure del periodo di poco precedente a quello dell’entrata in scena del personaggio ne “Il totem misterioso”, l’albetto del ’48 da cui tutto ebbe inizio, quando l’eroe era ancora un fuorilegge, ingiustamente perseguitato dalla giustizia. Ciò permette a Mauro Boselli, principale sceneggiatore della nuova serie, ma da tempo anche stabilmente alle redini della testata madre, di fornire retroscena ed antefatti riguardo alcune delle prime storie bonelliane (per esempio, riguardo gli esordi di Mefisto). L’intento di Boselli è chiaramente quello di costruire una narrazione organica e coerente risolvendo molti passaggi dubbi della biografia dell’eroe, e in quest’impresa lo avevano aver già visto all’opera con alcune storie sull’infanzia e sula giovinezza di Tex pubblicate su altri albi, come Texoni o Maxi, già prima che iniziasse la nuova collana. Il tutto, come si capisce, è (almeno per il sottoscritto) estremamente interessante, e allora ben vengano anche grandi volumi cartonati da libreria come “I due disertori” che raccolgono e ripropongono a colori le avventure complete apparse in bianco e nero e in piccolo formato in edicola. Il volume di cui vedete la copertina (opera di Massimo Carnevale e dunque diversa rispetto a quelle originarie di Maurizio Dotti) presenta in un unico tomo la seconda storia della collana “Tex Willer”, uscita precedentemente in edicola su cinque albi (dal numero 5 al numero 9) tra il marzo e il luglio del 2019. Gli avvenimenti narrati (puro western di ambientazione di frontiera, quella tra il New Mexico e il Messico) si ricollegano a quanto narrato precedentemente: il giovane Tex deve liberare l’indianina Tesah (protagonista anche del “Totem misterioso”) rapita dai comancheros (la prefazione di Mauro Boselli chiarisce bene chi siano e come non si debbano confondere con i Comanche). Lungo la sua pista, l’eroe si imbatte in due disertori dell’esercito messicano, fuggiti da paghe misere e trattamento da cani, Miguel e Pedro. Una coppia non certo adamantina, di cui inizialmente Tex giustamente diffida, ma i due poi si rivelano validi alleati: torneranno in altre avventure. Così come tornerà Juan Cortina, “l’inafferrabile desperado, impegnato in una guerra solitaria contro gli Sati Uniti d’America”, come lo definisce il futuro Aquila della Notte, personaggio storico. Già, perché un’altra caratteristica delle avventure del giovane Tex Willer è l’intreccio dei racconti con la Storia scritta con la S maiuscola. Dando però la precedenza alle scorribande a cavallo, alla polvere del deserto e a quella da sparo, al sudore e al sangue, tutto perfettamente reso da Bruno Brindisi, disegnatore in grado di dimostrarsi a suo agio con Tex tanto quanto con Dylan Dog.
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