Alessandro Baricco
OMERO, ILIADE
Feltrinelli
brossura, 2004
168 pagine, 13 euro
Un buon modo per leggere (o rileggere l'Iliade), quello di farlo (o rifarlo) con la versione in prosa di Alessandro Baricco. Il quale adotta questa tecnica: rispetta fondamentalmente il testo omerico trasportato in prosa, omettendo però le parti riguardanti gli dei ("non le avrei tolte se fossi stato convinto che erano necessarie, ma per quando sia brutto dirlo, non lo sono") e girando la narrazione in soggettiva. Cioè, per ogni capitolo Baricco sceglie un personaggio (Criseide, Tersite, Elena, Enea, Nestore, Achille, Ulisse, Patroclo, Agamennone...) e fa sì che sia lui a raccontare in prima persona, con soltanto i piccoli adattamenti del caso. Al "romanzo" corale che così viene fuori dà poi un ritmo, respiro, vita scegliendo un lessico parlato senza farraginosità arcaiche. Il risultato è estremamente convincente. Il poema si fa leggere lungo il suo percorso originario, cominciando con la visita di Crise, sacerdote di Apollo, all'accampamento greco, per trattare il riscatto di sua figlia Criseide, rapita da Agamennone, e concludendosi con l'inganno di Ulisse e con il cavallo portato dentro le mura di Troia. Nel mezzo, tanti drammi umani, tanti duelli, tanto sangue, tanto splatter. In conclusione, una postilla di Baricco: "Per esser chiaro, vorrei dire che l'Iliade è una storia di guerra, lo è senza prudenza e senza prudenza e senza mezze misure: e che è stata composta per cantare un'umanità combattente, e per farlo in modo così memorabile da durare in eterno. A scuola, magari, la raccontano diversamente. Ma il nocciolo è quello. L'Iliade è un monumento alla guerra".
Nessun commento:
Posta un commento