Anna Lazzarini
Alberto Ostini
LA CAUTELA DEI CRISTALLI
Sergio Bonelli Editore
Brossurato, 2022
360 pagine, 17 euro
Se stessimo parlando di un manga non saprei se definire "La cautela dei cristalli" uno “shonen” o uno “shoio” (mi perdonino i cultori della corretta traslitterazione), in quanto i primi sono fumetti per ragazzi tra i 12 e i 18 anni, i secondi per ragazze della stessa età. Per la cronaca, esistono anche i “josei” per donne sopra i 20 anni, e i “seinen” per giovani uomini fino ai 30 (a spiegarmelo è Wikipedia). Chi dovesse ritenere, però, che gli “shoio” siano fumetti d’amore o che trattino tematiche sentimentali, sbaglierebbe (mi dicono): l’equivoco nasce dal fatto che essendo destinati a un pubblico femminile vien fatto di pensare che le fanciulle siano più romantiche dei maschietti e prediligano le love story. In realtà la suddivisione non è per generi ma per fasce d’età (almeno per queste categorie). Volendo approfondire, i profani come il sottoscritto rischiano di impazzire perché le tipologie dei manga sono infinite. Comunque sia, per fortuna, “La cautela dei cristalli” non è un manga e dunque si può intendere destinato indifferentemente a un target sia femminile che maschile e, ancora più fortunatamente, di qualunque fascia d’età, esclusi forse solo i bambini delle elementari. Fortuna delle fortune, si legge alla diritta come un fumetto di casa nostra. Se dunque non è un manga, perché sono partito dagli “shonen” e dagli “shoio”? Perché, secondo me, il graphic novel di Anna Lazzarini (disegni) e Alberto Ostini (testi) strizza l’occhio a un pubblico abituato a fruire di fumetti del Sol Levante, al quale si è inteso proporre una storia italiana che, più per sensazione che per dato di fatto, assomigliasse ai prodotti giapponesi. Assomigliasse soltanto da lontano, perché poi la narrazione, volendo trovare altre assonanze, ricorda romanzi a fumetti americani, spagnoli e francesi, trovando una sintesi originale davvero godibile, sia nei testi che nei disegni. Si racconta una storia d’amore, ma molto particolare, tra un ragazzo e una ragazza molto particolari. Il diciassette Jordan, che ha perso i genitori in un incidente stradale, viene costretto dallo zio, a cui è stato affidato, a studiare in un collegio elitario del tutto distante dalla sua indole (lui vorrebbe fare il pittore), e non riesce ad adattarsi. Diciamo pure che si ribella. La misteriosa Alanis, che irrompe nella sua vita, è l’unica che lo ascolta e sembra capirlo, ma risulta enigmatica e inafferrabile. C’è qualcosa di non detto che lo lega a Jordan, e che viene rivelato soltanto nelle ultime pagine, così come solo nel finale si scopre la sua vera identità. C’è davvero bisogno di etichettare la storia per fasce d’età? No. Ma neppure per genere: parlare di love story è riduttivo. E’ una storia che tutti possono leggere, che Alberto Ostini ha sceneggiato magistralmente e Anna Lazzarini illustrato in modo magnifico, con un sapiente uso di mezzetinte e retini.
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