venerdì 29 luglio 2022

SEI CASI AL BARLUME

 



Marco Malvaldi
SEI CASI AL BARLUME
Sellerio
brossurato, 2016
272 pagine, 14 euro


E’ ormai tradizione, da parte della Sellerio, pubblicare stagionalmente antologie di racconti gialli inediti commissionati a scrittori di fama, invitati a confrontarsi con un tema comune indicato dalla Casa editrice. “Capodanno in giallo”, “Vacanze in giallo”, “Carnevale in giallo” sono per esempio tre raccolte da cui sono state tratte alcune delle storie brevi di Marco Malvaldi, con protagonisti i vecchietti del BarLume e il barista (o meglio “barrista”) Massimo Viviani. Le altre tre, per un totale di sei, provengono da “Un Natale in giallo”, Ferragosto in giallo”, “Regalo di Natale”, tutte uscite tra il 2011 e il 2014. Il primo romanzo ambientato al BarLume è “La briscola in cinque, del 2007”. Ne abbiamo parlato qui:

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Il BarLume è nell’immaginario paese di Pineta, che si può essere collocato fra Pisa e Livorno, e ospiti fissi ne sono quattro arzilli vecchietti: Ampelio Viviani (nonno di Massimo), Pilade Del Tacca, Aldo Griffa e Gino Rimediotti. Com’è, come non è, ai quattro capita spesso di imbattersi in misteri da risolvere, beninteso partendo quasi sempre dalle notizie pubblicate sul giornale, che commentano (parlando in un divertente vernacolo pisano-livornese) nelle loro chiacchiere fra una briscola e l’altra, coinvolgendo Massimo che finisce per essere poi quello che praticamente rimette insieme il tutto risolvendo il caso. In questa antologia fa la sua prima apparizione Alice Martelli, commissario di polizia, giunta a sostituire il precedente commissario Vinicio Fusco, visto nei precedenti racconti. Al pari di Fusco, la Martelli capisce che il proprietario del BarLume e i suoi attempati clienti possono essere di grande aiuto alle indagini della Polizia. Tra Alice e Massino pare esserci anche simpatia e attrazione, ma nei sei casi raccolti in questa antologia tra di loro non succede nulla. Marco Malvaldi scrive una brillante introduzione in cui spiega come le esilaranti conversazioni dei vecchietti nascano dall’ascolto di discussioni colte dal vero, e che lui non si inventa niente. Non tutti i misteri riguardano delitti, il primo racconto, per esempio (“L’esperienza fa la differenza”) narra dei raid compiuti di notte da qualcuno che sventra sistematicamente i sacchetti dell’immondizia davanti alle case, mentre in “Costui da tutto il mondo” si tratta di incastrare un vigile urbano corrotto. Il più divertente è comunque “Il Capodanno del cinghiale”, dove viene uccisa una donna nel duomo di Pisa (il divertimento sta nel fatto che il colpevole deve essere identificato fra trenta frati ubriachi presenti al momento del delitto). Brillante anche “La tombola dei troiai”, dove si svela un metodo efficace per sbarazzarsi dei regali sgraditi ricevuto a Natale. Si lasciano leggere con piacere anche “Azione e reazione” e “Aria di montagna” (in questo caso i vecchietti sono in gita in Trentino e comunicano con Massimo solo via telefono). Tutto è molto gradevole anche quando il meccanismo giallo non è proprio alla Agatha Christie.

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