giovedì 29 dicembre 2022

APOCALISSE

 

 
Alfredo Castelli
Corrado Roi
APOCALISSE
Sergio Bonelli Editore
2019, cartonato
114 pagine, 20 euro


Davanti a un libro così, la prima domanda che sorge spontanea è: ma come è potuto saltargli in mente, ad Alfredo Castelli e Corrado Roi, di cimentarsi in una versione a fumetti addirittura dell’Apocalisse? Se si trattava di una sfida, indubbiamente è stata vinta. In precedenza, non sono mai riuscito a leggerlo fino alla fine, l’ultimo libro della Bibbia. Come spiega Castelli nella sua postfazione: “I testi dell’Apocalisse sono contorti, prolissi, ripetitivi, tanto che la maggior parte degli esegeti sostiene che il loro estensore e Giovanni evangelista, capace di una scrittura più elegante, non fossero la stessa persona”. Invece, la versione castelliana si segue con interesse e passione dalla prima all’ultima pagina, aiutati anche dalla chiara introduzione. Ovviamente, leggere il testo originale è un’altra cosa. Tuttavia la semplificazione inevitabile rende comprensibile (per quel che è possibile) tutto il dipanarsi delle visioni di San Giovanni o di chi per lui, scritte all’inizio del II secolo dopo Cristo per essere divulgate presso le “sette chiese” (Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea). Ci si fa, insomma, un’idea del contenuto, il racconto della fine del mondo, inquadrandolo nel contesto di una ricca letteratura definita apocalittica iniziata già dai tempi del profeta Daniele (in sostituzione appunto della letteratura profetica). Fra i tanti testi, solo l’Apocalisse di Giovanni è stata accolta nel 419 (Concilio di Cartagine), non senza discussioni, nel canone della Bibbia – ma ce ne sono altre (come ci sono altri Vangeli che sono rimasti, a torto o a ragione, esclusi). Si sono tentate infinite interpretazioni per ognuno dei simboli proposti dal testo, identificando per esempio la Grande Prostituta con la città di Roma o incarnando il numero della Bestia, il 666, in Nerone (solo per citare alcune ipotesi), qualcuna convincente, molte no. Castelli propone, grazie alle immaginifiche tavole di Corrado Roi (a cui va un plauso ammirato), non soltanto una visualizzazione del testo giovanneo, ridotto all’essenza con molto rispetto, ma anche lo chiosa mostrando lo stesso Giovanni mentre lo scrive, e inserendo tre intermezzi in cui altrettanti commentatori illustri, che in epoche diverse effettivamente si sono interessati all’Apocalisse, dialogano appunto a proposito di essa. Si tratta di Isaac Newton, Aleister Crowley e Jorge Luis Borges. Il finale è a sorpresa. Citando (ma argomentando molto bene) una delle più recenti interpretazioni del numero 666, Castelli propone che il simbolo numerico corrisponda a uno alfabetico, quello delle tre W. Il che significa che i tempi sono vicini. Il libro è uscito nel 2019, e sappiamo tutti che cosa è accaduto e sta accadendo a partire dal 2020, nel mondo e anche in Rete. Ohibò. Si sappia che in ogni caso, secondo Giovanni, coloro che si salveranno saranno soltanto 144.000.

Nessun commento:

Posta un commento