sabato 9 marzo 2024

29 STORIE BREVI

 
 


Ferdinando Tacconi
29 STORIE BREVI
Allagalla
Cartonato, 2022
268 pagine, 40 euro

Se dovessi riassumere l’opera a fumetti di Ferdinando Tacconi con uno slogan, sceglierei il titolo, molto brillante, usato da Gianni Bruno nel suo testo introduttivo a questo volume Allagalla: “Un uomo per tutte le collane”. Infatti, se talvolta si tende a identificare un autore con un personaggio, o con un genere, con Tacconi la cosa è difficile se non impossibile. Al limite, lo si potrebbe legare alla sua passione per gli aerei (di cui era un vero esperto). Per il resto, il disegnatore milanese (1922-2006), attivo a partire da 1946 (come copertinista per la Mondadori), ha giocato sui campi di tutte le squadre e in ogni campionato. Nel 1948 illustra i suoi primi fumetti per l’editore Giurleo: “Morgan il Corsaro”, “Jack il pilota” e “Miss Diavolo”. Passa poi nella scuderia di Tristano Torelli per le assai più impegnativa serie di “Nat del Santa Cruz” e “Sciuscià”. La facciamo breve: dopo questi promettenti esordi,  eccolo incontrare Rinaldo Dami e Giorgio Bellavitis, che facevano gli agenti per i disegnatori italiani al lavoro in Gran Bretagna, e quindi collaborare con vari editori inglesi. Spiega Alfredo Castelli in un altro articolo dell’apparato critico a corredo del volume: «Per un lungo periodo aveva vissuto a Londra, dove aveva dato inizio a una lunga collaborazione con la Casa editrice Fleetway, la maggior produttrice (e la miglior pagatrice, tanto che molti disegnatori italiani e spagnoli cominciarono a collaborarvi) di storie a fumetti d’oltremanica; si era specializzato soprattutto in storie di guerra per la “War Picture Library” (la nostra “Collana Eroica”). Nel 1955-56 aveva addirittura disegnato Jeff Hawke in una serie a colori per il pubblico giovanile pubblicata dall’ “Express Weekly”, ottenendo l’apprezzamento di Sydney Jordan, il creatore del personaggio, che molti anni dopo ha voluto conoscerlo personalmente per complimentarsi con lui». Negli anni Settanta, Ferdinando Tacconi torna a lavorare in Italia e proprio con Castelli realizza la lunga e fortunata serie de “Gli Aristocratici” pubblicata sul “Corriere dei Ragazzi”, testata per la quale illustra anche decine di storie brevi raccontando fatti della storia. Ma c’è anche un Tacconi copertinista e fumettista per Renzo Barbieri e la sua produzione erotica (“Fiabe proibite”, “Il dottor Barnard”). Così come lo troviamo attivo su “Il Giornalino” (ne parla Stefano Gorla in ulteriore articolo che intervalla le sezioni del volume), spesso su testi di Gino d’Antonio. E come tacere del Tacconi “bonelliano”, a partire da ben due storie della collana “Un uomo un’avventura”? Troviamo il suo nome su molti albi di Dylan Dog e di Nick Raider (di cui, secondo me,  il miglior interprete). A chiusura del volume Allagalla c’è un commento di Luigi Siniscalchi, che spiega il suo punto di vista (di disegnatore) sull’arte di Tacconi: «Negli anni Ottanta cercavo di capire, scandagliando tra i segni, le tecniche per disegnare fumetti. Rimasi subito attratto da quella pennellata sicura e veloce che contornava personaggi e parte degli ambienti, con l’aggiunta di grosse campiture di nero. La rigidità precisa degli oggetti e delle onomatopee mi suggeriva che i passaggi e il cambio di strumenti per inchiostrare erano più di uno. I grafismi necessari a personalizzare quel segno sono imprevedibili e servono a creare le masse, i volumi dei visi, dei panneggi e tutto quello che ha bisogno di una caratterizzazione». Tacconi anche maestro e punto di riferimento, dunque. Il multiforme ingegno dell’autore è ben rappresentato da questa antologia di storie degli anni Settanta e Ottanta pubblicate quasi tutte (tranne poche eccezioni) sul “Corriere dei Ragazzi” e sul “Giornalino”. Tra gli autori delle sceneggiature troviamo, oltre al già citato Castelli, anche Claudio Nizzi (a sua volta autore di un breve saggio che racconta dei suoi rapporti con Ferdinando), ma pure Mino Milani, Pier Carpi, Giorgio Pezzin e molti altri.

 

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