Isaac Asimov
BREVE STORIA DELLA CHIMICA
Zanichelli
2019, brossurato
202 pagine, 26.40 euro
Da grande appassionato di qualunque cosa abbia scritto Isaac Asimov (le cui opere occupano tre ripiani in tripla fila nella mia libreria in salotto) colleziono non soltanto i suoi romanzi e le sue antologie di racconti (fantascienza e giallo, soprattutto) ma anche tutta la sua sterminata produzione saggistica (saggi, raccolte di articoli). Proprio i suoi articoli di divulgazione scientifica hanno fondato le basi della mia curiosità sulla fisica, l’astronomia, la chimica, la biologia ma anche le mie prime conoscenze sulla storia della scienza e le mie convinzioni sulla necessità della lotta alle superstizioni e all’oscurantismo. Da quel grande narratore che era, Asimov (1920-1992) si è dimostrato anche uno straordinario divulgatore. Era chimico e biochimico e, con il titolo di Ph.D, ha insegnato alla Columbia University e alla Boston University School of Medicine, ma sapeva spaziare in ogni campo, compreso quello filosofico e letterario. Il suo saggio “Breve storia della chimica” è del 1965, e tratta della nascita e dell’evoluzione delle conoscenze dell’uomo in campo chimico, dalla preistoria fino agli studi sugli elementi transuranici: il saggio si ferma con l’annuncio dei fisici sovietici, nel 1964, della scoperta dell’elemento 104, da loro chiamato “kurchatovium” (ma dal 1969 il nome divenne rutherfordio). Da allora siamo arrivati all’elemento 118, ma non per questo il resoconto di Asimov può dirsi superato perché, si tratta di una cronistoria dei progressi sempre più rapidi dell’umanità e non dell’esposizione delle più recenti novità. La parte più affascinante, secondo me, è quella che va dall’età della pietra fino al XVII secolo, quando i chimici smisero di essere alchimisti, più o meno ai tempi di Robert Boyle, e quando le scoperte cominciarono a succedersi a rotta di collo. Per quanto entusiasmanti possano essere stati i successi del Settecento, dell’Ottocento e del Novecento, niente mi ha emozionato di più le supposizioni di Asimov su come gli uomini primitivi abbiano imparato ad accendere il fuoco prima e a fondere il rame poi. Per quanto l’argomento vada sempre più complicandosi per la necessità di spiegare fenomeni chimici anche molto complessi, è ammirevole la capacità del “good doctor” di esporre tutto con chiarezza estrema. Due parole sul volume Zanichelli del 2019 che ho in mano nella foto allegata: non si tratta di una nuova edizione del testo uscito in Italia nel 1968, ma di una sorta di ristampa anastatica ottenuta, si direbbe, scansionando un po’ alla meno peggio il libro originale.
Nessun commento:
Posta un commento