lunedì 4 marzo 2024

L’OCEANO DEI VELENI

 


Alfredo Castelli
Giancarlo Alessandrini
L’OCEANO DEI VELENI
Sergio Bonelli Editore
Cartonato, 2022
242 pagine, 24 euro

Questa lunga storia del Detective dell’Impossibile, raccolta in un unico volume cartonato destinato alla distribuzione libraria, apparve per la prima volta in edicola tra l’aprile e il giugno del 1991 sugli albi mensili n° 109, 110 e 111 di Martin Mystère. Secondo Alfredo Castelli (1947-2024), autore (oltre che della sceneggiatura) di una esaustiva presentazione, si tratta del capolavoro grafico di Giancarlo Alessandrini (1950) per il suo “uso dei bianchi e dei neri davvero sapiente”. Si potrebbe discutere se in altri casi Alessandrini sia stato ancora più sapiente, ma che le tavole de “L’oceano dei veleni” siano magistrali non c’è alcun dubbio. Colpisce l’aneddoto che Castelli racconta a proposito dell’ingresso del disegnatore nello staff del “Corriere dei Ragazzi”, nella cui redazione i due si incontrarono. Correva l'anno 1972, e Giancarlo era venuto a Milano accompagnando un professionista già affermato che cercava lavoro. Lui, poco più che ragazzino, aveva portato dei suoi schizzi per farsi dare dei consigli da qualcuno degli illustratori che fossero stati presenti in sede. Risultato, il professionista viene bocciato, mentre del ragazzino Aldo Di Gennaro dichiara: “Ehi! Abbiamo qui un talento naturale!”. Così Alessandrini torna a casa con già una prima sceneggiatura da disegnare. “L’oceano dei veleni” riporta Martin Mystère sulle isole del Pacifico (il primo arcipelago nelle cui acque cui vediamo il Detective dell’Impossibile, una volta tanto in vacanza, immergersi con Java per fare riprese subacquee è quello delle Samoa), e non mancano i riferimenti a precedenti avventure in Oceania, che spiegano il legame psichico
che si stringe fra lui e un nativo (siamo in zona “terzo occhio”, quella “mistica” della saga martinmysteriana), legame da cui prende le mosse il coinvolgimento del BVZM in un losco intrigo internazionale. Siamo ancora in clima di Guerra Fredda e c’è di mezzo il recupero di un satellite americano che non avrebbe dovuto esserci, abbattuto in mare da un satellite killer sovietico, il quale a sua volta non avrebbe dovuto esserci. Però le cose si complicano allorché quale nave incaricata dell’operazione viene scelta una utilizzata da compagnie senza scrupoli per seppellire nelle profondità oceaniche rifiuti tossici, che devono essere rapidamente affondati in basse acque coralline. Da qui una strage di nativi, che nessuno bloccherebbe se Martin non intervenisse. La sceneggiatura di Castelli trae origine da un soggetto” di Elio Ottonello (1954), laureato in biologia marina, scrittore di romanzi, attivo collaboratore del BVZA quando si tratta di indagare sui misteri del mare (suoi gli spunti di altre storie mysteriose sull’argomento). Una piacevole e avvincente rilettura. Ah, ci sono due vignette con Diana in topless (all'epoca si poteva). Stefania Divertito e Marco Gisotti, giornalisti ambientali, firmano, in apertura di volume, un saggio di approfondimento scientifico sull'inquinamento degli oceani.


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