sabato 20 febbraio 2021

53 STORIE BREVI

 

 


 

Claudio Nizzi
53 STORIE BREVI
Allagalla
cartonato, 2020
410 pagine, 45 euro


Un vero tomo enciclopedico, questo, di grande formato, come si conviene del resto non soltanto al nome dell'autore che spicca in copertina, Claudio Nizzi, ma anche a quelli dei tredici disegnatori delle cinquantatré storie brevi contenute nel volume. Tredici nomi tra cui brillano delle autentiche stelle (ognuno scelga i preferiti): Carlo Boscarato, Alessandro Chiarolla, Santo d'Amico, Pietro Gamba, Ruggero Giovannini, Sandro Lobalzo, Attilio Micheluzzi, Nino Musio, Renato Polese, Nadir Quinto, Antonio Sciotti, Sergio Zaniboni, Nevio Zeccara. La raccolta raduna racconti di cinque o sei tavole ciascuno, con eccezioni di poco più lunghe, ogni tavola però di una decina di vignette, pubblicati sul settimanale "Il giornalino", delle Edizioni Paoline, tra il 1969 e il 1972 (con tre casi invece più recenti (degli anni Ottanta e Novanta). Spiega Claudio Nizzi, che nella sceneggiatura di storie per "Il Giornalino" è stato prolifico tanto quanto in quelle di Tex: "Quando, nel 1966, chiuse i battenti 'Il Vittorioso', smisi di scrivere fumetti e per i successivi tre anni collaborai con racconti e romanzetti a riviste femminili. Nel 1969 il direttore de 'Il Giornalino' (settimanale per il quale in passato avevo scritto novelle e servizi tipo 'Il mistero dei salmoni' o 'La vita dei castori') mi comunicò che la rivista si trasferiva da Roma a Milano - rinnovata nel formato e nei contenuti - e che gli servivano storie a fumetti molto brevi. Lasciai le riviste femminili e accettai l'offerta del 'Giornalino'. Sul tipo di storie avevo libertà completa: potevano essere d'ambientazione storica (che ho sempre evitato) o moderna, avventurosa, western, poliziesche, di fantascienza (sempre evitata). Unica condizione, rispettare i canoni educativi di una rivista destinata ai ragazzi, per di più cattolica". Claudio Nizzi, con grande professionalità, riesce a giostrarsi bene nel limiti delle poche tavole a disposizione, dimostrandosi perfettamente capace di caratterizzare personaggi e presentare situazioni sempre diverse nonostante la brevità dei racconti. I disegnatori, ognuno con il proprio stile, lo assecondano abilmente, anche loro riuscendo a trarre il massimo dalle vignette concesse. Sfogliando il volume, si viene colti dalla nostalgia per questo tipo di fumetti, per le riviste dove venivano pubblicati, per la libertà di spaziare concessa agli autori.

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