Roddy Doyle
IL TRATTAMENTO RIDARELLI
Salani
brossura, 2001
112 pagine, 8.26 euro
Il "trattamento Ridarelli" è quello a cui i Ridarelli, appunto, sottopongono le persone che, a loro insindacabile giudizio, si comportano male nei confronti dei bambini. Dei genitori che impartiscono una ingiusta punizione, per esempio. Ma anche San Patrizio che, mentre era impegnato nello scacciare tutti i serpenti dall'Irlanda, si tolse dai piedi con una spinta il monello Elvis O'Leary che protestava perché a lui i serpenti piacevano. Chiariamo subito, dunque, che si tratta di un romanzo per ragazzi, e che Roddy Doyle (1958) è un irlandese. Per la precisione, "Il trattamento Riderelli" è il primo romanzo per bambini di uno scrittore molto noto per molto altro, scritto per i propri figli che, lo racconta lui stesso, gli hanno detto cosa conservare e che cosa buttare via in ciò che stava scrivendo, ciò che li faceva ridere e ciò che non li faceva. I Ridarelli sono una specie di gnomi o di elfi, pelosi e in grado di cambiare colore, così da risultare invisibili. Non sanno fare, però, il colore viola: perciò, a volte, non si mimetizzano perfettamente e qualcuno li vede. Il "trattamento" consiste nel far pestare la cacca di un cane (una cacca esagerata) alla loro vittima, colui che si merita il trattamento stesso (si sa che i bambini ridono se si parla di cacca). La loro vittima, in questo romanzo, è un certo signor Mack, che è ha messo in punizione i propri figli. I Ridarelli collocano, con tutta l'abilità di cui sono capaci, la cacca del cane Rover sulla percorso del signor Mack, in modo tale che sarà inevitabile per lui finire con il pestarla. Sennonché, per una serie di circostanze, i figli del malcapitato scoprono la cosa e convincono i Ridarelli che il proprio papà è buonissimo e non si merita il trattamento. Comincia dunque la corsa contro il tempo per fermare il piede di Mack prima che calpesti la cacca. Il tutto raccontato in maniera veramente divertente, in grado di far ridere pure i grandi. Il libro è corredato dalle illustrazioni di Brian Ajhar,
IL TRATTAMENTO RIDARELLI
Salani
brossura, 2001
112 pagine, 8.26 euro
Il "trattamento Ridarelli" è quello a cui i Ridarelli, appunto, sottopongono le persone che, a loro insindacabile giudizio, si comportano male nei confronti dei bambini. Dei genitori che impartiscono una ingiusta punizione, per esempio. Ma anche San Patrizio che, mentre era impegnato nello scacciare tutti i serpenti dall'Irlanda, si tolse dai piedi con una spinta il monello Elvis O'Leary che protestava perché a lui i serpenti piacevano. Chiariamo subito, dunque, che si tratta di un romanzo per ragazzi, e che Roddy Doyle (1958) è un irlandese. Per la precisione, "Il trattamento Riderelli" è il primo romanzo per bambini di uno scrittore molto noto per molto altro, scritto per i propri figli che, lo racconta lui stesso, gli hanno detto cosa conservare e che cosa buttare via in ciò che stava scrivendo, ciò che li faceva ridere e ciò che non li faceva. I Ridarelli sono una specie di gnomi o di elfi, pelosi e in grado di cambiare colore, così da risultare invisibili. Non sanno fare, però, il colore viola: perciò, a volte, non si mimetizzano perfettamente e qualcuno li vede. Il "trattamento" consiste nel far pestare la cacca di un cane (una cacca esagerata) alla loro vittima, colui che si merita il trattamento stesso (si sa che i bambini ridono se si parla di cacca). La loro vittima, in questo romanzo, è un certo signor Mack, che è ha messo in punizione i propri figli. I Ridarelli collocano, con tutta l'abilità di cui sono capaci, la cacca del cane Rover sulla percorso del signor Mack, in modo tale che sarà inevitabile per lui finire con il pestarla. Sennonché, per una serie di circostanze, i figli del malcapitato scoprono la cosa e convincono i Ridarelli che il proprio papà è buonissimo e non si merita il trattamento. Comincia dunque la corsa contro il tempo per fermare il piede di Mack prima che calpesti la cacca. Il tutto raccontato in maniera veramente divertente, in grado di far ridere pure i grandi. Il libro è corredato dalle illustrazioni di Brian Ajhar,
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