giovedì 4 marzo 2021

VENERDI' 12

 
 

 
 
Leo Ortolani
VENERDI' 12
Bao
cartonato, 2020
330 pagine, 21 euro


Se dovessi consigliare uno, e uno solo, fra i fumetti di Leo Ortolani, suggerirei senza dubbio "Venerdì 12", una saga qui raccolta, dopo venticinque anni, in un volume completo e definitivo. Sono stato fra i primi, e probabilmente pochi, ad averne letto gli inizi sulla rivista "L'isola che non c'è", sfortunatamente durata pochissimo. Dopo la chiusura della testata, nel 1997, i brevi capitoli della serie iniziarono a venire prima ristampati e poi portati avanti sulle pagine di "Rat-Man", fino alla conclusione, con tempi e spazi più dilatati. Perché "Venerdì 12" è il lavoro di Ortolani che preferisco? Uno dei motivi potrebbe essere che non è una parodia, e dunque non bisogna per forza conoscere a menadito il film, il libro o il fumetto che viene preso in giro (fermo restando che certe parodie di Leo sono memorabili). Poi, perché ci si riconosce: la parodia, va a finire, è fatta su noi stessi, sulla nostra difficoltà (adolescenziale, ma anche successiva) di relazionarci con le donne, con le stronze che inseguiamo, le altre di cui non ci accorgiamo, quelle ancora a cui cerchiamo di sfuggire. Quindi, perché "Venerdì 12" è felicemente politicamente scorretto e si permette (ancora) di fare body shaming, allorché facendolo ne condanna la cattiveria. Infine, perché fa ridere vignetta dopo vignetta, fino a scompiscirsi, e questo chiude il discorso, che altro c'è da aggiungere, che volete di più? Ridere per le battute, ridere per i disegni: Ortolani è un fior di disegnatore, tanto di cappello. Bedelia, la bella senz'anima che provoca la trasformazione di Aldo in un mostro orrendo il cui unico amico è il fido Giuda, si è vista dedicare un volume monografico uscito in contemporanea con questa raccolta. Non è proprio lei, ma quasi.

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