George Lemont
IL LETALE OSPEDALE DEL DR.SMOCK
Mondadori
brossurato, 1976
160 pagine, 1000 lire
Prima del dottor House, ci fu il dottor Kildare, protagonista di una serie televisiva statunitense realizzata dal 1961 al 1966, interpretato da Richard Chamberlain. A loro volta, i telefilm erano derivati dai romanzi e dai racconti di Max Brand (pseudonimo di Frederick Schiller Faust), pubblicati a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta, ispirati a un medico realmente vissuto, il dottor George Winthrop "Dixie" Fish , un chirurgo di New York (ne vennero ricavati anche una decina di film nello stesso periodo). Romanzi, film e telefilm ispirarono anche albi a fumetti e una striscia sindacata (drammatica), illustrata da Ken Bald per ventidue anni, fino al 1984 (Ken Bald ha il record del fumettista ad aver disegnato regolarmente fino alla più tarda età: 96 anni). Tutto ciò non c'entra nulla con la striscia sindacare (umoristica) del cartonista statunitense George Lemont (1927-1985), intitolata "Dr. Smock", pubblicata su centinaia dii testate per dieci anni a partire dal 1975, e interrottasi per la morte dell'autore. Nulla, tranne appunto il rimando tutto un mondo (precedente e successivo) di serie televisive, letterarie e fumettistiche incentrate sui medici in prima linea, o anche nelle retrovie, dei grandi ospedali. In Italia le strisce del Dottor Smock apparvero sul mensile "Il mago" e in questo Oscar Mondadori curato da Fruttero & Lucentini. La filosofia di Smock (il cui nome non certo per caso rimanda al dottor Spock di tutt'altro universo narrativo) si può riassumere in questa battuta: "Ehi, Smock, perché hai studiato da dottore? Sognavi di aiutare l'umanità, soccorrere il tuo prossimo, guarire i bambini, far tornare il sorriso tra i malati e i sofferenti?", chiede una ingenua bambina. E Smock: "Non esageriamo! Sognavo semplicemente il contrassegno che autorizza i medici a parcheggiare dove gli pare, senza beccarsi la contravvenzione." In realtà lui sogna anche, grazie alle parcelle, qualche crociera ai Caraibi, a dire il vero: guarda le lastre dei pazienti e visualizza ciò che potrà permettersi a intervento effettuato. Cinico, svagato, ilare, opportunista, Spock è tutto il contrario dell'altruista ed empatico Kidare. La clinica dove opera si chiama Decessus, e attorno a lui si muove tutto un teatrino di altri personaggi: un primario, colleghi, infermieri, pazienti, malati immaginari. Divertente in modo particolare lo psichiatra Dottor Freid. Una sit-com ospedaliera in piena regola, ma a fumetti.
IL LETALE OSPEDALE DEL DR.SMOCK
Mondadori
brossurato, 1976
160 pagine, 1000 lire
Prima del dottor House, ci fu il dottor Kildare, protagonista di una serie televisiva statunitense realizzata dal 1961 al 1966, interpretato da Richard Chamberlain. A loro volta, i telefilm erano derivati dai romanzi e dai racconti di Max Brand (pseudonimo di Frederick Schiller Faust), pubblicati a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta, ispirati a un medico realmente vissuto, il dottor George Winthrop "Dixie" Fish , un chirurgo di New York (ne vennero ricavati anche una decina di film nello stesso periodo). Romanzi, film e telefilm ispirarono anche albi a fumetti e una striscia sindacata (drammatica), illustrata da Ken Bald per ventidue anni, fino al 1984 (Ken Bald ha il record del fumettista ad aver disegnato regolarmente fino alla più tarda età: 96 anni). Tutto ciò non c'entra nulla con la striscia sindacare (umoristica) del cartonista statunitense George Lemont (1927-1985), intitolata "Dr. Smock", pubblicata su centinaia dii testate per dieci anni a partire dal 1975, e interrottasi per la morte dell'autore. Nulla, tranne appunto il rimando tutto un mondo (precedente e successivo) di serie televisive, letterarie e fumettistiche incentrate sui medici in prima linea, o anche nelle retrovie, dei grandi ospedali. In Italia le strisce del Dottor Smock apparvero sul mensile "Il mago" e in questo Oscar Mondadori curato da Fruttero & Lucentini. La filosofia di Smock (il cui nome non certo per caso rimanda al dottor Spock di tutt'altro universo narrativo) si può riassumere in questa battuta: "Ehi, Smock, perché hai studiato da dottore? Sognavi di aiutare l'umanità, soccorrere il tuo prossimo, guarire i bambini, far tornare il sorriso tra i malati e i sofferenti?", chiede una ingenua bambina. E Smock: "Non esageriamo! Sognavo semplicemente il contrassegno che autorizza i medici a parcheggiare dove gli pare, senza beccarsi la contravvenzione." In realtà lui sogna anche, grazie alle parcelle, qualche crociera ai Caraibi, a dire il vero: guarda le lastre dei pazienti e visualizza ciò che potrà permettersi a intervento effettuato. Cinico, svagato, ilare, opportunista, Spock è tutto il contrario dell'altruista ed empatico Kidare. La clinica dove opera si chiama Decessus, e attorno a lui si muove tutto un teatrino di altri personaggi: un primario, colleghi, infermieri, pazienti, malati immaginari. Divertente in modo particolare lo psichiatra Dottor Freid. Una sit-com ospedaliera in piena regola, ma a fumetti.
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