Tom K. Ryan
LA VITA DURA DEL DOLCE FAR WEST
Mondadori
brossurato, 1971
220 pagine, 600 lire
Per farsi un'idea dell'esilarante microcosmo di Tumbleweeds, questo Oscar Mondadori è decisamente ciò che ci vuole. Dopodiché, si passa alle pagine di "Eureka", rivista su cui le strisce di di Tom K. Ryan (1926-2019) sono state pubblicate per un bel po' di tempo (ci sono anche un paio di "Eureka Pocket" che vale la pena di recuperare). Le strip di Tumbleweeds (che a rigor di termine sono i cespugli secchi fatti rotolare dal vento negli scenari western) sono state realizzate da Ryan per quarantadue anni di fila, dal 1965 al 2007. La grafica è originale, l'umorismo sofisticato ma micidiale: non si tratta un prodotto di impatto immediato (come altri di più facile fruizione, tipo il "Catfish" di Roger Bollen e Gary Peterman, striscia comica sul western durata sulla scena dal 1973 al 1986). Però, appena ci si fa la bocca, mamma mia che divertimento! Lo scopo di Ryan è smitizzare il Far West togliendo tutta l'aura epica, in favore di una ricostruzione grottesca basata su un teatrino di personaggi davvero ben caratterizzati. Non c'è un vero e proprio protagonista, anche se potremmo identificarlo nelll'indolente cowboy Colt. Però attorno a lui ruota la zitella (secondo me, adorabile) che gli dà la caccia, Hildegard Hamhocker, il becchino Claude Clay, lo scavafosse Wart Wimble,lo scalcagnato cavallo Epic, il giudice, lo sceriffo, il vicesceriffo tonto, il bandito Occhio di Serpente, lo scout, i soldati di Fort Ridicolous, i pellerossa dei dintorni (con la loro cerimonia con cui eleggono "l'indiano del mese").
LA VITA DURA DEL DOLCE FAR WEST
Mondadori
brossurato, 1971
220 pagine, 600 lire
Per farsi un'idea dell'esilarante microcosmo di Tumbleweeds, questo Oscar Mondadori è decisamente ciò che ci vuole. Dopodiché, si passa alle pagine di "Eureka", rivista su cui le strisce di di Tom K. Ryan (1926-2019) sono state pubblicate per un bel po' di tempo (ci sono anche un paio di "Eureka Pocket" che vale la pena di recuperare). Le strip di Tumbleweeds (che a rigor di termine sono i cespugli secchi fatti rotolare dal vento negli scenari western) sono state realizzate da Ryan per quarantadue anni di fila, dal 1965 al 2007. La grafica è originale, l'umorismo sofisticato ma micidiale: non si tratta un prodotto di impatto immediato (come altri di più facile fruizione, tipo il "Catfish" di Roger Bollen e Gary Peterman, striscia comica sul western durata sulla scena dal 1973 al 1986). Però, appena ci si fa la bocca, mamma mia che divertimento! Lo scopo di Ryan è smitizzare il Far West togliendo tutta l'aura epica, in favore di una ricostruzione grottesca basata su un teatrino di personaggi davvero ben caratterizzati. Non c'è un vero e proprio protagonista, anche se potremmo identificarlo nelll'indolente cowboy Colt. Però attorno a lui ruota la zitella (secondo me, adorabile) che gli dà la caccia, Hildegard Hamhocker, il becchino Claude Clay, lo scavafosse Wart Wimble,lo scalcagnato cavallo Epic, il giudice, lo sceriffo, il vicesceriffo tonto, il bandito Occhio di Serpente, lo scout, i soldati di Fort Ridicolous, i pellerossa dei dintorni (con la loro cerimonia con cui eleggono "l'indiano del mese").
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