Continua la collaborazione fra Leo Ortolani e la ASI (Agenzia Spaziale Italiana). Ne avevamo già parlato recensendo il libro "Luna 2069", come potete leggere qui:
http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2020/04/luna-2069.html
In quel precedente volume, tra una gag e l'altra, Ortolani aveva ripercorso tutte le tappe della conquista della Luna (in barba ai negazionisti dello sbarco). Adesso, in "Blu tramonto", l'azione si sposta su Marte. Anche in questo caso l'autore trova il modo di raccontare gli innumerevoli tentativi terrestri di inviare sonde sul Pianeta Rosso, a partire dal 1960: ci provarono per primi i russi, in una gara serrata con gli americani. Nel 1971 i sovietici fanno atterrare un primo lander, che però funziona solo per 15 secondi; nel 1976 fanno meglio gli statunitensi con i Viking. Il racconto di Ortolani è ambientato alcuni decenni nel futuro, dopo un primo sbarco di esseri umani su Marte. Esseri umani che, annoiati dall'essersi ritrovati su un pianeta arido e senza vita, se ne vanno lasciando uno di loro, unica sentinella volontaria e solitaria. Solitaria non del tutto, visto che l'ingegner Petorelli, così si chiama o si fa chiamare, ha per compagno immaginario Nicholas Cage (proprio l'attore) e vive una romantica storia d'amore con una colonia di batteri metanogeni che hanno preso le sembianze (attingendo dai segreti desideri dell'umano) di una bellissima fanciulla. Si ride parecchio (Ortolani si conferma umorista e fumettista eccelso) e si trova la risposta al perché Marte sia rimasto senz'acqua.
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