domenica 9 gennaio 2022

UN SEMPLICE CASO DI INFEDELTA'

 

 
 
Jacqueline Winspear
UN SEMPLICE CASO DI INFEDELTA'
Neri Pozza
brossurato, 2021
304 pagine, 18 euro


Un romanzo davvero singolare, che potrebbe spiazzare chi si fidi degli "strilli" in copertina. Leggiamo infatti in quarta: "il fascino intramontabile del grande romanzo giallo". Poi, si cita la recensione dell'Ellery Queen Mistery Magazine: "Uno dei romanzi crime più belli e influenti del secolo". Sulla cover, poi, c'è la scritta: "Le inchieste di Maisie Dobbs", e il personaggio viene presentato così: "geniale e intuitiva come Sherlock Holmes, decisa e determinata come Lisbeth Salander". Parrebbe proprio di trovarsi di fronte a hard boiled (dato che la protagonista è una investigatrice privata), o quanto meno a una detective story. Alcune indagini in effetti vengono svolte, a proposito di una sospetta infedeltà coniugale (quella a cui allude il titolo), sennonché la moglie di cui si dubita si rivela subito innocente: le sue "scappatelle" sono solo visite a un cimitero, dove giace un vecchio fidanzato morto dieci anni prima. L'ambientazione è inglese, siano nel 1929, il defunto, Vincent, era un soldato della prima Guerra Mondiale, tornato in patria con il volto sfigurato da una esplosione al fronte, ritiratosi in una sorta di casa di riposo per reduci con gravi mutilazioni. E' appunto questa scoperta che porta Maise Dobbs, insolita private-eye in gonnella, a voler sapere di più sulle circostanze della morte, avvenuta in circostanze poco chiare proprio all'interno della struttura. Tuttavia, l'interesse di Maise non è soltanto, diciamo così, professionale (una investigatrice deve necessariamente essere curiosa), ma personale: lei, infatti, dieci anni prima si era arruolata come infermiera e aveva prestato servizio negli ospedali da campo in Francia, offrendo le prime cure ai feriti, che spesso giungevano davanti a lei in condizioni disperate. 
Ecco, gran parte del romanzo racconta appunto la vita di Maise, ragazza povera e orfana di madre, che viene assunta come cameriera nella villa di Lady Rowan Compton. Lì, la padrona di casa (attiva come suffragetta e quindi attivista in favore dell'emancipazione femminile) non tarda ad accorgersi delle rare doti intellettive della fanciulla: lei e suo marito fanno in modo che possa studiare, fino ad arrivare ad essere ammessa al college di Cambridge. Seguono gli anni della guerra, durate la quale nasce l'amore fra la giovane infermiera e un medico militare, Simon, che le chiede di sposarlo. Lei promette di rispondere a eventi bellici conclusi. Il flashback si interrompe senza rivelare la sorte di Simon: sappiano solo che nel 1929 non sembra essere nei paraggi. Che gli è successo? La risposta nelle ultime pagine. Così come la soluzione del mistero della morte di Vincent. Ma, ripeto, la parte gialla del romanzo è minoritaria rispetto al racconto, che parte dickensiano, della faticosa vita di Maise priva di mezzi che riesce ad entrare a Cambridge e poi alla storia di guerra e d'amore. Gradevolissima la narrazione, coinvolgente la ricostruzione storica degli eventi bellici, drammatiche le scene con i feriti al fronte. Però, niente Sherlock Holmes, niente Lisbeth Salander. Un personaggio diverso, di cui sarà interessante leggere altre avventure (e vedere come si evolve): creato nel 2003, ci sono altri quindici romanzi (l'ultimo, "The consequence of fear", è del 2021). "Maise Dobbs", questo il titolo originale di "Un semplice caso di infedeltà", è il primo di una lunga serie ambientata negli anni Venti e Trenta.

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