Woody Allen
A PROPOSITO DI NIENTE
La nave di Teseo
2020, brossura
400 pagine, 22 euro
A libro chiuso, non saprei dire se sia più l'ammirazione, il divertimento o l'amarezza l'emozione prevalente. Di sicuro, l'autobiografia di Allan Stewart Königsberg, in arte Woody Allen, non lascia indifferenti. Scritta all'età di ottantaquattro anni (è nato nel 1935, naturalmente a New York), in tono assolutamente dimesso, quasi a voler sfatare il mito del suo genio e sottolineando di continuo i propri limiti, il racconto della vita di un artista che ha segnato il cinema e la cultura occidentale è accattivante, rilassato, a tratti esilarante, e la ripercorriamo scoprendo i retroscena di film indimenticabili. L'amarezza subentra pesante nella seconda parte e nel finale, quando, con toni pacati e misurati, Woody Allen racconta la persecuzione da lui subita negli ultimi decenni a causa del clima da caccia alle streghe andato peggiorando in un Paese, il suo, sempre più moralista anche "a proposito di niente", come si potrebbe (anche) intendere il titolo. Sposato da più di vent'anni con una donna che ama e da cui è amato, ma la cui relazione non gli è mai stata perdonata per la differenza di età (nonostante sia cominciata quando lei aveva ventidue anni, dunque perfettamente capace di intendere e di volere), assolto da ogni accusa di molestie intentata da una compagna vendicativa (con cui, peraltro, Woody neppure ha mai convissuto), ciò nonostante continua e si aggrava l'ostracismo verso di lui e la sua opera, al punto che il suo ultimo film "Un giorno di pioggia a New York", poetico e divertente come tanti altri della sua cinematografia, non è stato neppure distribuito negli Stati Uniti. In ogni caso, i film e i libri di Woody restano nella mia storia personale e, personalmente, non gliene sarò mai abbastanza grato.
A PROPOSITO DI NIENTE
La nave di Teseo
2020, brossura
400 pagine, 22 euro
A libro chiuso, non saprei dire se sia più l'ammirazione, il divertimento o l'amarezza l'emozione prevalente. Di sicuro, l'autobiografia di Allan Stewart Königsberg, in arte Woody Allen, non lascia indifferenti. Scritta all'età di ottantaquattro anni (è nato nel 1935, naturalmente a New York), in tono assolutamente dimesso, quasi a voler sfatare il mito del suo genio e sottolineando di continuo i propri limiti, il racconto della vita di un artista che ha segnato il cinema e la cultura occidentale è accattivante, rilassato, a tratti esilarante, e la ripercorriamo scoprendo i retroscena di film indimenticabili. L'amarezza subentra pesante nella seconda parte e nel finale, quando, con toni pacati e misurati, Woody Allen racconta la persecuzione da lui subita negli ultimi decenni a causa del clima da caccia alle streghe andato peggiorando in un Paese, il suo, sempre più moralista anche "a proposito di niente", come si potrebbe (anche) intendere il titolo. Sposato da più di vent'anni con una donna che ama e da cui è amato, ma la cui relazione non gli è mai stata perdonata per la differenza di età (nonostante sia cominciata quando lei aveva ventidue anni, dunque perfettamente capace di intendere e di volere), assolto da ogni accusa di molestie intentata da una compagna vendicativa (con cui, peraltro, Woody neppure ha mai convissuto), ciò nonostante continua e si aggrava l'ostracismo verso di lui e la sua opera, al punto che il suo ultimo film "Un giorno di pioggia a New York", poetico e divertente come tanti altri della sua cinematografia, non è stato neppure distribuito negli Stati Uniti. In ogni caso, i film e i libri di Woody restano nella mia storia personale e, personalmente, non gliene sarò mai abbastanza grato.
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