CARNIVORA
Comic Art
1991, cartonato
64 pagine
Quarto capitolo della saga di Druuna. A questo link trovate la recensione del terzo, che rimanda a quelle dei capitoli ancora precedenti: https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2021/04/creatura.html.
Nonostante non si possa che rimanere a bocca aperta di fronte allo straordinario talento grafico di Paolo Eleuteri Serpieri, e alla formidabile efficacia con cui sono state realizzate alcune sequenze, tuttavia il racconto è meno riuscito rispetto ai precedenti tre episodi dal punto di vista narrativo. La storia, pur riuscendo a colpire e spiazzare in molti singoli e ben riusciti passaggi, è confusa nell'insieme. Difettano di chiarezza soprattutto nei dialoghi, farraginosi quando si tratta di fornire spiegazioni del complesso degli avvenimenti. Eppure, le singole sequenze sono non di rado magistrali: la trasformazione dei replicanti in creature aliene, il supplizio dei bozzoli, le scene di sesso violento, mostrano un Serpieri al massimo della forma, sicuramente uno dei migliori autori di fumetti al mondo. Al di là delle personali (e, per quanto mi riguarda, condivisibili) "ossessioni" del disegnatore (la sodomia nei confronti della sua eroina, la passione per le forme piene delle natiche e dei seni, il gusto per la rappresentazione della protagonista sempre svestita e spesso incatenata), Druuna continua ad apparire come metafora di una umanissima Eva in un universo di mostri, da cui subisce continue violenze. Mani deformi la palpano, creature orrende la violentano, la stuprano, se ne impossessano. Quando il rapporto amoroso è appassionato e goduto, si tratta di sogni: il suo amato non ha un corpo, è solo pensiero all'interno del computer. Il Doc che cerca di salvarla e di proteggerla è proprio lui, Serpieri: la bella scena in cui la raccoglie ferita a un fianco, scelta per essere messa in evidenza in quarta di copertina, è davvero paradigmatica dell'autentico amore dell'autore per la sua creatura.
In breve: scopriamo che Lewis è riuscito a trasferire sia la propria entità telepatica, sia quella di Schastar, di cui si è impadronito quando ha accompagnato la ragazza al suo cospetto, nel computer dell’astronave di Will, CP1, che comincia a mal funzionare. Druuna si risveglia, dopo essere stata sottoposta a indagini sul suo corpo e sulla sua mente da parte dei macchinari di bordo, in una realtà in cui anche la nave spaziale su cui è stata portata è caduta vittima di mostri simili a ragni che, dai loro bozzoli, tirano fuori replicanti dell’equipaggio. Doc, il medico di bordo, riesce (grazie alle informazioni che la visione di Schastar fornisce a Druuna) a riportare il velivolo indietro nel tempo, prima dell’incontro con l’anomalia spaziale che ha originato il caos.La manovra riesce, e l’equipaggio si ritrova sano e salvo. In una scena del finale, Doc rivive, mentre viene proiettato indietro nel tempo, una scena del proprio passato: si trova, giovane, ancora sulla Terra e rivede una sua antica compagna e la propria madre, mentre sembra sia in corso una sorta di caccia all’uomo da parte delle macchine. Uno spunto, veicolato dal film “Terminator”, che farà ritorno ne “Il pianeta dimenticato” e in “Clone”.
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