domenica 4 aprile 2021

MORBUS GRAVIS 2

 

 
 
Paolo Eleuteri Serpieri
MORBUS GRAVIS 2
Comic Art
1989, cartonato
66 pagine


Leggendo le prime sei, solari tavole di questa seconda puntata della saga di Druuna si potrebbe credere di aver sbagliato fumetto, rispetto alla prima parte, di cui abbiamo parlato qui: https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2021/03/morbus-gravis.html. Non c'è più traccia della mefitica città dove imperversa il morbo, dove i mutanti si moltiplicano e si fanno sempre più minacciosi risalendo dai livelli più bassi in cui i miliziani faticano a confinarli, dove vivere significa sopravvivere e dove con il deteriorarsi delle strutture architettoniche e meccaniche anche gli abitanti di stanno degradando e disumanizzando. Druuna è su una spiaggia meravigliosa, in compagnia di un uomo, nudi entrambi e baciati da sole. Ma il risveglio è brusco e drammatico: si tratta soltanto di una visione che Lewis, il primo comandante dell'astronave alla deriva nello spazio al cui interno si trova la città, ha creato nella mente della ragazza per mostrargli com'era la Terra, secoli prima, quando non si era ancora verificata la catastrofe che aveva costretto lui e il suo equipaggio a lasciare il pianeta portando in salvo quanti più terrestri possibile. Successivamente, con il passare degli anni, come accade nel romanzo "Universo" di Robert Heinlein, gli occupanti della gigantesca astronave (nel terzo volume della saga viene detto che è lunga trecento chilometri) hanno perso la consapevolezza di stare viaggiando nel cosmo versi una meta sconosciuta e, di pari passo con il malfunzionamento degli apparati tecnologici e la disgregazione delle strutture di comando, si sono abbrutiti. Finché non è arrivato il morbo, che secondo Druuna "c'è sempre stato", forse come conseguenza della catastrofe da cui i passeggeri dell'astronave sono fuggiti, oppure come la più evidente manifestazione della degenerazione genetica e tecnologica dell'intero sistema. Di Lewis, che un tempo era un uomo, è rimasta soltanto la testa, contenuta in una teca bio meccanica che gli ha permesso di attraversare i secoli. Schastar, uno scienziato dei livelli superiori (là dove si conserva un barlume di conoscenza), ha scoperto che la città è costruita dentro un'astronave e, benché braccato dai miliziani che gli danno la caccia perché vittima del morbo, è riuscito (nel finale di "Morbus Gravis") a guidare Druuna, da cui è stato aiutato, fino al più alto dei livelli, là dove, appunto, si trova faccia a faccia con Lewis, o con ciò che ne rimane. Lewis, da anni, sta conducendo una battaglia con il calcolare Delta, il computer che gestisce l'astronave, e che è impazzito, finendo per credersi una divinità. Forse è proprio la follia di Delta la causa della generazione di corpi e macchine, forse è la degenerazione a causare la follia di Delta. In ogni caso, Lewis si ritrova per la prima volta a contatto con un essere umano, e chiede a Druuna di raggiungere la Torre del Potere, dove ha sede Delta, per disattivarlo. Comincia così una drammatica odissea nella disumanità e nel degrado, una catabasi nei gironi infernali della città, fino al cuore dell'astronave. Druuna viene stuprata e seviziata, e assiste a stupri e sevizie, ma con l'aiuto telepatico di Lewis raggiunge Delta. Se c'è una morale, è che la bellezza bruna di Eleuteri Serpieri è l'unica a dimostrarsi umana (anche nella sua sensualità, visto che il suo corpo è espressione e metafora della propria umanità, debole e forte nello stesso tempo), e dunque attraversa l'inferno, ferita ma non abbrutita, in forza del suo essere donna, a tutto tondo, in un mondo di mostri. Un dialogo significativo lo dimostra. Jock, un ufficiale della milizia a cui Druuna chiede favori (che lui concede pretendendo prestazioni sessuali) dice di desiderare di essere amato, ma di essere costretto a farle del male perché lei rappresenta ciò che lui non può essere, costretto a servire “sacri principi” propugnati dai “preti”, ritenuti l’unico contrasto possibile all’imperversare dei mutanti. I “preti”, che giungono dai "piani alti" dove percepiscono "voci" e che hanno il controllo su chi, giudicato sano, può accedere ai livelli superiori, prosperano sul degrado e sul terrore e hanno trasformato in oscura religione e in magia la verità, tenuta nascosta, del viaggio nello spazio dell'astronave in cui tutti si trovano. Druuna, che non si riconosce nelle gerarchie degenerate che si impongono con la paura e la violenza, e cerca una sua strada verso la verità, con tutti i suoi dubbi e le sue debolezze, è aliena perché umana, è perciò una “sovversiva” da castigare. Il finale, sorprendente, rimanda al terzo capitolo. Il rapporto fra erotismo e horror fantascientifico si mantiene equilibrato. Straordinari i disegni di Serpieri, a cui si perdona facilmente l'eccessiva verbosità dei dialoghi.

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